Riservato – su cosa sta litigando la maggioranza e perché
Un vertice ieri pomeriggio, sospeso e rinviato a stamattina. Altre due ore di scontro e nuovo rinvio a oggi pomeriggio. Il tavolo di Palazzo Chigi ne ha viste tante, ma in questo caso siamo al confronto più cruento, quello tra gli ex: da una parte il Pd, dall’altro Italia Viva. La cornice come è noto è quella della manovra, in continuo aggiustamento. Il campo di battaglia quello delle tasse controverse su plastica e bevande zuccherate, voci non secondarie della manovra stessa. Si sa che erano partite come idee “sostenibili”, sulla linea “disincentiviamo la plastica e le bibite che contribuiscono al disordine nutrizionale”.
Il disappunto (eufemismo) dei produttori di acque minerali e di bibite (questi ultimi colpiti da entrambe le tasse), e quello di produttori di contenitori e imbottigliatori sono arrivati fino alle stanze della maggioranza. Anche perché molti di loro, come è ormai noto, lavorano in Emilia Romagna, e la Plastic tax sembra un’imposta ad personam contro il governatore Bonaccini per farlo perdere.
Ma gli alfieri della linea che mira all’abolizione totale delle due tasse sono quelli di Italia Viva, mentre il Pd vorrebbe modularle. Conte ieri sera ha mediato, d’intesa col ministro dell’economia. E proprio dai tecnici del Mef è arrivata la buona notizia: ci sono 400 milioni in più da usare. La notizia, invece di unire, ha spaccato ancora di più il tavolo della maggioranza: bene, hanno detto i renziani Bellanova e Marattin, cancelliamo Plastic e Sugar tax!
Ma proprio no, ha risposto il caponegoziatore del Pd Andrea Orlando, che prima ha retwittato a bella posta quel che ha scritto Rossella Muroni, ambientalista di Leu (“Tassare la plastica che inquina o lo zucchero eccessivo che nuoce alla salute è giusto. Plastic tax e Sugar tax già esistono in altri paesi. Certo queste misure vanno fatte bene, ma solo in Italia le abbiamo sottoposte a un fuoco di fila mediatico assolutamente denigratorio”).
E poi ha aggiunto di suo parole che a quanto pare impegnano il Pd e quindi un po’ anche il governo: «Se ci sono davvero più risorse e di questo si discute al vertice di maggioranza, mettiamole per ridurre ulteriormente la pressione fiscale sui salari dei lavoratori italiani». Al che i rappresentanti di Italia Viva sono insorti, e quelli del Pd li hanno sfidati: «Se non volete tagliare le tasse sul lavoro solo per fare un favore ai produttori di bibite lo dovete dire». Qui il vertice è stato sospeso, ma i presupposti per una mediazione sono davvero esili.