Hong Kong, circa 800mila persone per strada nella maxi-manifestazione
Un fiume di persone torna a scorrere – pacificamente – lungo le strade di Hong Kong. Secondo gli organizzatori della manifestazione, circa 800 mila persone hanno sfilato nella città in quella che è stata una delle più massicce e importanti manifestazioni dall’inizio delle proteste (per la polizia hanno partecipato soltanto 183,000 persone).
Sono passati circa sei mesi dall’inizio delle manifestazioni anti-governative nate per contrastare una legge sull’estradizione dei criminali da Hong Kong verso la Cina, diventato in seguito un movimento più ampio che punta a rafforzare la democrazia e l’autonomia del territorio rispetto alla Cina.
#HongKong #HumanRightsDay parade. I’ve heard estimates of 1m here but not confirmed. pic.twitter.com/ZzyoKr2VJq
— Paul Greaney (@PaulGreaney_) December 8, 2019
Approvata il 21 luglio da polizia, la manifestazione è stata organizzata dal Civil Human Rights Front, il gruppo che nei mesi scorsi è riuscito a coinvolgere fino a due milioni di persone nelle marce anti-governative e pro-democrazia.
Per la prima volta da metà agosto, l’associazione ha ottenuto dalla polizia il via libera all’iniziativa che prevede il raduno a Victoria Park, a Causeway Bay, a partire dalle 12:00 locali (le 5:00 in Italia), prima dell’inizio del corteo atteso intorno alle 15:00 verso Chater Road attraverso Hennessy Road e Queen’s Road Central. La fine della manifestazione è per le 22:00.
Timori alla vigilia
Alla vigilia della marcia, il coordinatore del gruppo Jimmy Sham, neo consigliere distrettuale col successo straordinario del fronte pan-democratico alle elezioni locali del 24 novembre, ha invitato la polizia a esercitare moderazione e autocontrollo tenendo aperte le comunicazioni con il Civil Human Rights Front. Ieri, il neo capo della polizia Chris Tang ha promesso, nella sua prima visita a Pechino, che gli agenti avranno un approccio «flessibile», di dura condanna delle violenze e di ascolto.
L’iniziativa arriva due settimane dopo la cocente sconfitta dei partito pro-establishment nelle elezioni per il rinnovo dei consigli distrettuali. Il leader di Chrf, Jimmy Sham, ha avvertito la chief executive Carrie Lam che quella di oggi «è l’ultima possibilità» datale dal popolo. Tra le richieste dei manifestanti, che ormai da sei mesi protestano contro il governo, vi sono proprio le dimissioni di Lam.
L’attenzione è puntata su tre aspetti: il numero dei partecipanti, su cui si valuterà quanto sia ancora forte il movimento; il comportamento dell’ala radicale della protesta, con gli organizzatori che hanno lanciato appelli alla calma e la condotta della polizia, il cui nuovo capo Chris Tang è appena stato in visita a Pechino. Poche ore prima della manifestazione, la polizia aveva riferito della confisca di armi, tra cui una pistola e dei coltelli, in una serie di raid compiuti nella notte e che hanno portato all’arresto di 11 persone.
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