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A Cantiano nel Pesarese si vendono le case a 1 euro. Il sindaco: «Vorrei che tornassero i giovani, come ho fatto io»

10 Dicembre 2019 - 06:00 Olga Bibus
L’iniziativa dell’amministrazione comunale per fermare il calo demografico. Ecco come acquistare un’abitazione

Ruderi, ma anche case abbandonate da pochi anni, da ristrutturare. Cantiano, un paesino di poco più di 2mila abitanti nel Pesarese, ha messo in vendita le case al prezzo simbolico di un euro. L’acquisto è subordinato alla ristrutturazione.

Due immobili, di proprietà pubblica, sono già in fase di assegnazione. Altri due, di privati, verranno messi a bando lunedì 16 dicembre. È un modo, quello escogitato dal sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini, per combattere il calo demografico in un paesino in cui nel 2019 ci sono stati solo tre nuovi nati, 40 i decessi.

Negli ultimi 18 anni la popolazione, infatti, non ha fatto altro che diminuire e, per contrastare i fenomeno, il primo cittadino ha preso la decisione di mettere a disposizioni delle abitazioni a una cifra irrisoria. «Cantiano rischia di scomparire e non posso permetterlo», dice il sindaco a Open.

Come acquistare

A spiegare come funziona l’iniziativa “Cantiano – Case a 1 euro” è Filippo Gentilotti, l’assessore con delega al decoro urbano del paese. Il nuovo bando partirà dal 16 dicembre e avrà durata di 30 giorni. Per acquistare un immobile, bisogna compilare un modulo scaricabile dal sito del Comune. Le spese notarili di passaggio di proprietà e quelle di ristrutturazione sono a carico dell’acquirente.

Verrà poi stilata una graduatoria tra i papabili acquirenti, tra i criteri per aumentare il punteggio e salire in graduatoria: le tempistiche di ristrutturazione; la volontà di affidare i lavori a ditte del territorio; la residenzialità. «Il nostro scopo principale è portare residenti a Cantiano. Quindi chi indicherà di voler fare dell’abitazione la propria residenza principale otterrà più punti», afferma l’assessore.

Uno degli immobili messi in vendita a 1 euro

«Poi premiamo chi sceglie di affidarsi a ditte attive sul territorio per incentivare il lavoro. Forniamo un elenco di aziende a cui l’acquirente potrà rivolgersi», continua Gentilotti. I costi di ristrutturazione dipendono dai rilievi dei tecnici nel corso del sopralluogo.

«C’è un immobile in particolare la cui ristrutturazione costerà diverse centinaia di migliaia di euro, ma ce ne sono altri in condizioni migliori di cui la riqualificazione strutturale non supererà i 100mila euro», conclude Gentilotti.

Perché Cantiano

In un paese in cui più della metà della popolazione è over 60, c’è un’amministrazione comunale sorprendentemente giovane. Il sindaco ha 35 anni, il suo assessore 34, mentre la vicesindaca 46. «Io penso che Cantiano possa essere un paese ancora attrattivo per i giovani: c’è una qualità della vita che non c’è da altre parti, c’è il contatto umano, il paese è ben collegato dal punto di vista stradale. Noi tendiamo a dare per scontata la bellezza dei piccoli comuni, invece i nostri borghi sono molto amati all’estero».

Infatti i primi a mostrarsi interessati all’iniziativa delle case a un euro sono stati cittadini stranieri: un israeliano, un brasiliano residente a Londra, una coppia thailandese. Ma ci sono stati anche italiani incuriositi. E i primi immobili battuti, che sono in corso di assegnazione, andranno a persone del posto che hanno indicato di volerne fare la loro prima abitazione. «A Cantiano ci sono anche delle opportunità dal punto di vista lavorativo, per esempio nell’agroalimentare», dice Piccini.

Laureato in ingegneria, lo stesso sindaco è stato uno di quei giovani che è andato via per poi tornare. «Dopo la laurea, mi sono trovato davanti a un bivio: cercare lavoro fuori oppure tornare nel mio paese. E sono tornato. Ho pensato che dovevo dare un contributo in prima persona. Non voglio vedere il mio paese scomparire ed è per questo che abbiamo lanciato l’iniziativa». All’inizio era nata come una provocazione, ma quando sono arrivati i primi interessamenti, l’amministrazione comunale si è mossa per trasformare l’offerta in realtà.

«Per qualcuno queste abitazioni sono diventate un costo. Abbiamo pensato di unire le due esigenze: di chi vuole disfarsi di queste case e di chi invece vorrebbe acquistare, per richiamare magari i giovani e ripopolare il paese», afferma Piccini. Il sindaco si dice fiducioso nel successo dell’iniziativa.

«Circa 500 persone hanno già scritto per chiedere informazioni, quindi c’è curiosità. Noi come amministrazione dobbiamo dare risposte nuove a problemi vecchi e nel farlo dobbiamo avere coraggio e in questo caso lo abbiamo avuto».

Fonte dati grafico: Istat

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