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L’Agenzia spaziale europea è nei guai. Stipendi impari anche in Olanda: la denuncia di un ingegnere italiano

10 Dicembre 2019 - 17:09 Riccardo Liberatore
Quanti sono i dipendenti dell'agenzia, assunti tramite agenzie esterne, a cui non viene corrisposto un adeguato compenso? Dopo una recente sentenza del Tribunale di Velletri, spuntano altri casi fuori dall'Italia

Riportiamo in calce le dichiarazioni ricevute da ATG Europe

La recente condanna dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) da parte del Tribunale di Velletri per “differenze retributive” potrebbe sollevare un polverone in altre sue sedi, dove lavorano dipendenti assunti da agenzie esterne all’Esa che percepiscono però, a parità di funzioni, uno stipendio inferiore rispetto ai colleghi con un contratto diverso.

L’ESA è stata condannata (in primo grado, i suoi avvocati hanno già annunciato di voler fare ricorso) a risarcire Ivan Balenzio, un suo impiegato presso la sede italiana Esrin di Frascati, per 210mila euro lordi, perché veniva retribuito come impiegato assunto con contratto interinale e non come un funzionario dell’agenzia, anche se svolgeva le stesse identiche funzioni dei colleghi assunti direttamente dall’ESA. Un fatto che il giudice del Tribunale di Velletri ha ritenuto essere in violazione dei diritti fondamentali tutelati dalla legge italiana: la non discriminazione dei lavoratori e il diritto alla retribuzione proporzionata.

Ma Balenzio non è l’unico dipendente a trovarsi in condizioni simili e il problema non riguarda soltanto Esrin. Secondo fonti interne all’Agenzia, nel Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale – il principale polo di ricerca e sviluppo dell’ESA per i veicoli spaziali – a Noordwijk nel Sud dell’Olanda, circa il 40-50% del suo personale sarebbe stato assunto non direttamente dall’ESA ma tramite agenzie interinali e società esterne. Si parla di circa 850 dipendenti – dagli addetti alle pulizie agli ingegneri, passando per legali e segretari – su un totale di circa 2.800 dipendenti.

Le agenzie interinali (e non) in Olanda

L’ESA usa infatti una serie di società esterne per assumere i suoi dipendenti. Dipendenti che vengono assunti a tempo indeterminato dalle agenzie, ma che, in alcuni casi almeno, hanno contratti a tempo determinato presso l’agenzia spaziale.

Nel caso portato all’attenzione del Tribunale di Velletri, Balenzio era entrato per la prima volta in ESA nel 2001 quando era stato assunto dall’agenzia interinale Kelly Service. In Olanda sarebbero diverse le agenzie e società che hanno un ruolo simile, tra cui ATG Europe, Modis, Serco, Octagon e HESpace.

Non tutte sono agenzie interinali: è il caso di HESpace, ad esempio, che si definisce «una compagnia spaziale internazionale di successo» ma che recluta – come dimostra un recente annuncio per un Ingegnere informatico (“System Modelling and Simulation Engineer”) – anche per l’ESA, «un suo cliente», come si legge sul sito.

https://www.hespace.com

Stipendi più bassi, niente benefit

Il problema non è meramente formale, ma riguarda nel merito i contratti offerti ai dipendenti che, dovendo negoziare il proprio stipendio con le agenzie esterne, finiscono per percepire meno soldi rispetto ai colleghi dipendenti ESA pur svolgendo ruoli analoghi. Inoltre, non essendo assunti direttamente dall’Agenzia spaziale europea, non godono dei vari benefit che spettano ai dipendenti ESA in quanto organizzazione internazionale (come l’esenzione dall’Iva sull’auto per i primi 8 anni).

«Lavoro in ESA da quasi 5 anni. Ufficialmente lavoro in una sede ESA. Ho il badge dell’ESA, firmo documenti ESA, faccio collaborazioni per conto dell’ESA. Ho un numero di telefono ESA, l’email ESA, anche se nell’email c’è il tag ‘external’. Coloro che guadagnano come “ESA staff” hanno un salario deciso da una scala salariale internazionale, secondo la quale io dovrei corrispondere a circa un grado A2. Ma guadagno 1.500 euro al mese in meno rispetto al media staff», spiega un ingegnere italiano che lavora in Olanda presso il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale.

Anche lui è stato assunto tramite un’agenzia esterna, «perché era l’unica opportunità per entrare per quella posizione. A volte le posizioni vengono publicate sul sito dell’ESA, quando si apre una posizione staff. Ma nel mio caso il caposezione a cui volevo fare domanda mi aveva chiesto di rivolgermi a quest’azienda».

«Il problema è che si crea una differenza salariale enorme – continua l’ingegnere italiano – Quello che ho dovuto fare è contrattare il salario con questa compagnia intermedia e stipulare un contratto che nel caso di selezione mi avrebbe fatto assumere dall’ESA, altrimenti il contratto sarebbe stato reso non valido».

Al danno individuale si aggiunge la beffa, visto che l’Italia è uno dei principali contribuenti dell’ESA- il terzo dopo Francia e Germania – e il Governo ha da poco annunciato di voler aumentare il proprio contributo a 2 miliardi e 288 milioni di euro.

Nel caso dell’ingegnere italiano, come in altri, quando il problema è stato sollevato con le risorse umane dell’ESA non è arrivata nessuna risposta, ma la lamentala è rimbalzata all’HR dell’agenzia esterna con cui era stato stipulato il contratto.

La notizia della condanna in primo grado di Balenzio è stata accolta favorevolmente da alcuni dipendenti – «Per il momento aspettiamo l’appello. Poi essendo sotto legge olandese, aspettiamo di vedere se ci sono le premesse legali adeguate» – il che fa presagire nuove grane per l’agenzia spaziale.

ATG Europe non ha nulla a che spartire con le agenzie interinali per cui nutriamo profondo rispetto e di cui riconosciamo dignità e ruolo nel mondo del lavoro, ma è piuttosto una azienda di ingegneria spaziale con una forte competenza nella fornitura di consulenze specialistiche e servizi a valore aggiunto

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