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Le sardine chiariscono sull’apertura di Ogongo. No a CasaPound in piazza: «Noi antifascisti»

10 Dicembre 2019 - 13:36 Alessandro Parodi
In un comunicato del movimento romano gli attivisti rivendicano: «Essere senza bandiere non significa essere privi di valori e coscienza politica»

Con un comunicato ufficiale dal titolo La piazza è aperta a chi condivide i nostri valori le Sardine di Roma chiariscono sull’apertura di Stephen Ogongo, che in un’intervista a il Fatto Quotidiano, con riferimento alla manifestazione del prossimo 14 dicembre, aveva dichiarato: «Per me, almeno per ora, chiunque vuol scendere in piazza è il benvenuto. Che sia di sinistra, di Forza Italia o di CasaPound. Ai paletti penseremo dopo». Invito tra l’altro colto da CasaPound.

Le parole del giornalista di origini kenyote, che aveva dato un segnale di massima apertura per Piazza San Giovanni, non avevano mancato di creare polemiche dentro e fuori dal movimento. Poi il chiarimento: «Non possiamo chiedere ad ognuno dei partecipanti alla nostra piazza la fede politica – si premette nel documento – è una piazza libera e accogliente , non mettiamo paletti, non cacciamo nessuno. Ma allo stesso tempo fin da Bologna è stata definita una linea netta di demarcazione tra chi crede nei valori della democrazia, dell’uguaglianza e dell’antifascismo e chi viene invece da un passato e un presente che dimostra tutt’altro».

Immagine Facebook – Claudio Poverini

Poi la frase lapidaria: «Essere senza bandiere non significa essere privi di valori e coscienza politica». Porte aperte a tutti, quindi, ma non a quei movimenti e partiti contro cui le Sardine hanno deciso di scendere in piazza: «Sappiamo che la piazza di San Giovanni fa gola a molti – continua il documento – Ma ribadiamo con forza che l’invito è rivolto a chi crede che il linguaggio politico di una certa destra abbia abbia passato il segno. A chi è stanco di stare a guardare dalla comodità del proprio divano».

«Nessun insulto, nessuna bandiera, nessuna violenza: – concludono le Sardine romane – a oltre 20 giorni dalla piazza di Bologna il messaggio non è cambiato. Ch sa leggere il presente saprà riconoscere la verità dalla bugia, la realtà dalla menzogna, la partecipazione spontanea dalla speculazione elettorale».

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