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Sardine, le prime tensioni interne arrivano da Torino. Polemica con i SìTav: «Non portate simboli»

10 Dicembre 2019 - 08:13 Felice Florio
Giovanna Giordano, tra gli organizzatori della marcia del 10 novembre 2018 per manifestare a favore dell'alta velocità, ha invitato i suoi follower a vestirsi di arancione, il colore del Comitato Sì Tav

Quando Mattia Santori, il volto delle sardine, dice: «La difficoltà più grande e portare avanti una linea politica comune», fa riferimento proprio a questi episodi. Cercare di portare nelle piazze “che non si legano” simboli di altre lotte o di colori politici che hanno un passato importante. A Firenze, il 30 novembre, la piazza si è dimostrata pronta a far rimuovere in pochi secondi la bandiera con la falce e il martello alzata da un ragazzo di un collettivo.

A Torino, il 10 dicembre alle 19:00 – orario della manifestazione in piazza Castello -, potrebbe ripresentarsi lo stesso problema. «Il nostro mare non ha colore», è la risposta gentile che gli amministratori della pagina torinese danno ai simpatizzanti del comitato Sì Tav. Il colore del gruppo che, il 10 novembre 2018, organizzò una marcia storica per difendere l’idea della Torino-Lione è l’arancione.

Per questo motivo Giovanna Giordano, organizzatrice di quella marcia, ha chiesto ai suoi follower: «Portate qualcosa di arancione», in occasione del flash mob “Torino si Slega”. Ma le sardine torinesi non accettano che la loro piazza possa diventare monocromatica. Così Mattia Angeleri, 24enne laureato in Giurisprudenza e tra gli amministratori della pagina delle sardine torinesi, ha risposto al comitato Sì Tav.

«Abbiamo appreso da La Stampa che domani si uniranno alla nostra manifestazione delle sardine tinte di arancione. Ben lieti di accoglierle ma anche di mischiarle con i mille colori che caratterizzeranno la nostra piazza, una piazza attuale, potente, che si ripete da settimane in tante città d’Italia».

«I nostri valori sono la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà. Scendiamo in tutta la Penisola per chiedere una politica seria, che si occupi delle persone e che non si cibi esclusivamente di odio e propaganda. Ecco… questi sono i temi delle Sardine e sono temi universali, che ci uniscono contro le politiche della destra radicale e sovranista».

Il suo post, sulla pagina ufficiale dell’evento del 10 dicembre, riporta all’attenzione i valori fondanti dell’ondata di manifestazioni: «Ripetiamo questi concetti solo per ricordare in modo chiaro quali sono i motivi che ci hanno spinti a manifestare in tutta Italia, senza bandiere, senza partiti, senza nulla che non fosse la Costituzione italiana e la nostra voce».

«Una macchia di arancione nel nostro mare di colore non ci distrarrà dal cantare tutti insieme. Forse sarebbe stato meglio partecipare come comuni cittadini, senza proclami, senza distinguo, senza aggrapparsi a una boa a forma di sardina arancione per farsi notare; ma tant’è! In piazza Castello, in fondo, si canterà a favore delle minoranze, tutte le minoranze, indipendentemente dal loro colore».

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