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Liverpool, Klopp rinnova tra sterline, beneficenza e palloni persi di proposito

13 Dicembre 2019 - 13:49 Daniele Miceli
L'allenatore firma con i Reds fino al 2024. Guadagnerà l'equivalente di oltre 10 milioni di euro a stagione

Di lui fino a qualche anno fa si ricordavano le paurose smorfie (tipo a Napoli) con cui mostrava disappunto per qualche scelta arbitrale, le tute in antitesi ai golfini e alle cravatte slim di quel bravissimo ‘fighetto’ di Pep Guardiola, oltre che gli allenamenti massacranti.

Oggi Jurgen Klopp, 52 anni, vate del Liverpool, annuncia che resta ad Anfield, raddoppia. ‘Siamo fatti l’uno per l’altro e chi non gradisce può cambiare canale’. Il tedesco si gode un meritatissimo rinnovo di contratto. Non che guadagnasse esattamente una miseria, ma il nuovo accordo viene prolungato fino al 2024, passando dai vecchi 8 milioni di euro a stagione ai 10 attuali più bonus (in Inghilterra i bonifici di sterline arrivano settimanalmente).

L’aumento

Merito del lavoro e delle sue conseguenze: le vittorie. Il Liverpool, campione d’Europa in carica, sta dominando anche la Premier League: + 8 sul Leicester, +14 addirittura sul City di Guardiola. Il premio per i sacrifici dell’umile Klopp che nella Liverpool operaia e della cantieristica navale ha trovato la sua alcova naturale.

La beneficenza

Jurgen il duro, Jurgen il simpatico. Jurgen il benefettatore. L’1% dei suoi introiti continuerà ad essere devoluto a Common Goal, il progetto legato ad organizzazioni benefiche operanti in tutto il Mondo. A conti fatti, e solo in riferimento all’ingaggio sportivo senza calcolare gli introiti pubblicitari, Kopp devolverà almeno 100mila euro in beneficenza.

Gli errori voluti

Si va in pressione sui problemi sociali, un po’ come i suoi giocatori operano l’ormai celebre gegenpressing: un sistema di gioco orientato al recupero immediato del pallone senza arretrare il baricentro. Klopp non lo ha inventato, lo ha sublimato. E, per quanto filtrato negli anni, pare che l’allenatore a volte inviti addirittura i suoi giocatori a sbagliare di proposito i passaggi con un duplice scopo: far gestire il pallone alla squadra rivale in una determinata zona di campo (la cosiddetta ‘zona bersaglio’) e attaccarla proprio in quel punto per strapparle la palla e volare in porta.

Un re della tattica, un uomo da oggi ancora più ricco. Ma anche di valori. Jurgen Klopp è anche, e soprattutto, questo.

Foto di copertina Ansa

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