Stop dopo 10 anni alle visite ad Auschwitz, il sindaco leghista nel Viterbese taglia i fondi
Come un mese fa a Predappio (in provincia di Forlì), paese natale di Benito Mussolini, per decisione del primo cittadino Roberto Canali, oggi a Civita Castellana nel Viterbese. La giunta Caprioli di centrodestra ha deciso, dopo dieci anni, di fermare i viaggi della memoria al campo di concentramento nazista di Auschwitz degli studenti degli istituti superiori.
Contro la decisione si sono scagliati i consiglieri comunali del Partito Democratico, Simone Brunelli e Vanessa Losurdo, che hanno chiesto a Caprioli di fare marcia indietro sull’abolizione del progetto “I giovani incontrano la Shoah”. Ma non solo. Contro la decisione anche Anpi, Forza Italia, i sindacati e gli stessi docenti delle scuole superiori.
«Con l’augurio che all’interno del palazzo comunale torni la ragione – ha scritto Brunelli su Facebook – iniziamo oggi la RACCOLTA FIRME tra tutti i docenti degli Istituti superiori, tra coloro che hanno visto i risultati di quel progetto, per chiedere all’amministrazione di tornare indietro rispetto a una posizione sbagliata».
L’assessore alla Cultura e pubblica istruzione, Alberto Cataldi di Fratelli d’Italia ha chiarito che «la manifestazione verrà finanziata anche se in maniera diversa. Pur mantenendo il bando l’impostazione degli anni precedenti, il premio destinato agli studenti vincitori consisterà in una medaglia d’oro o d’argento e in un premio in denaro all’istituto superiore, per finanziare dei progetti scolastici di sostegno a campagne contro il razzismo e l’antisemitismo».
Poi è il segretario del Pd Nicola Zingaretti, in qualità di presente della Regione Lazio, a intervenire nella vicenda, con la manifesta intenzione di sgomberare il campo dalla giustificazione economica al taglio dei viaggia: «A Civita Castellana la giunta leghista taglia fondi per i viaggi della #Memoria ad #Auschwitz. Sono preoccupato perché non è la prima volta che sento di notizie come questa. Se non ci saranno ripensamenti il viaggio lo pagherà la Regione Lazio. La memoria non si tocca, adesso basta», scrive il governatore su Twitter.
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