Zingaretti rompe il silenzio: «Non minaccio crisi, ma gli alleati non facciano gli avversari»
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, riparte all’attacco. All’inizio della direzione dei Dem, le parole più dure sono per gli alleati di governo: «Non sarò io ad alimentare distinguo o minacciare crisi ma basta scaricare sulla maggioranza crisi interne ai partiti. Una coalizione è una alleanza tra diversi, rispettiamo le diversità ma bisogna essere alleati e non avversari, una coalizione è anche espressione pubblica di una comunità di intenti».
No alla proposta di siglare un contratto di governo, come invece propongono i Cinque stelle e in particolare il leader Luigi Di Maio. «Lasciamo perdere la riedizione di contratti, sanno di film in bianco e nero», servono «pochi traguardi, pochi provvedimenti che giudichiamo fondamentali per imprimere alla legislatura un scatto necessario».
Piuttosto, la sua idea è di riunire i dirigenti del Pd, entro le feste e prima della riapertura dei lavori a gennaio. «Vi propongo prima di iniziare l’anno politico e dell’attività parlamentare un appuntamento con i gruppi dirigenti e gli amministratori locali, per mettere a punto un piano per l’Italia», dice. I risultati di quel confronto saranno poi portati al tavolo di governo convocato dal premier Conte.
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