L’avanzata della Lega in Emilia raccontata con qualche mappa (e un po’ di dati)
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Oltre 400mila indecisi. Saranno loro a scegliere il futuro dell’Emilia-Romagna, almeno secondo Marco Valbruzzi, docente della facoltà di Scienze Politiche all’Università di Bologna. Nel suo rapporto Allerta Rossa per l’onda verde, Valbruzzi spiega attraverso dati, sondaggi e mappe qual è il contesto attorno alle elezioni regionali in Emilia-Romagna.
L’analisi comincia da quella formula, che per tanto tempo è stata associata all’Emilia Romagna: «Regione Rossa». Una regione che, esattamente come la Toscana, ha sempre espresso presidenti provenienti prima dall’area del Partito Comunista Italiano e poi dal centro sinistra, in ordine cronologico: Partito Democratico della Sinistra, Democratici di Sinistra e Partito Democratico.
Le mappe che raccontano l’avanzata della Lega
Qualcosa negli ultimi anni è cambiato. Nel suo report Valbruzzi fotografa attraverso una serie di mappe cosa è successo al voto in Emilia dal 1970. A parte la provincia di Piacenza, tendenzialmente orientata verso il centro destra, tutte le altre hanno avuto fin dagli anni ’70 una chiara inclinazione verso il Pci prima e verso i partiti di centro sinistra dopo.
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Certo, nel corso degli anni alcuni comuni si sono colorati di tinte diverse dal rosso, come il bianco della Dc, l’azzurro di Forza Italia, il verde della Lega o il giallo del M5s. Eppure mai come nel 2018 è visibile un cambiamento. Nelle elezioni politiche quel rosso ha iniziato a coprire solo alcuni comuni. Il resto era diviso tra Lega e Movimento 5 Stelle.
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La mappa delle Europee del 2019 poi ha cancellato completamente il Movimento 5 Stelle, incoronando la Lega di Matteo Salvini come primo partito della regione, con il 33,8% dei voti. Il Pd al secondo posto con il 31,2% e il Movimento 5 Stelle al terzo, 12,9%.
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Il peso degli indecisi
Secondo il report dell’Istituto Cattaneo, gli indecisi sarebbero ancora il 15% dell’elettorato, circa 400mila persone. Non poco, visto che gli ultimi sondaggi Ipsos danno il candidato del Pd Stefano Bonaccini al 44,2% e Lucia Borgonzoni, volto della Lega, al 42,1%.
E in tutto questo ci sono gli elettori dei Cinque Stelle. Il 20% degli elettori si collocano, politicamente, al centro. Il 17% invece si posiziona nel centro sinistra e l’8% a sinistra. Dopo la decisione presa dai votanti di Rousseau, anche il M5s parteciperà alle elezioni. E così, il candidato è stato scelto solo il 13 dicembre: Simone Benini.
Sempre Ipsos ha dato il M5s al 8,4%, prima che il nome di Benini diventasse ufficiale. Bisognerà quindi vedere quanti voti riuscirà a macinare nelle ultime settimane di campagna e, soprattutto, se gli elettori del M5s vorranno votare il loro candidato o scegliere uno dei due favoriti per la corsa a governatore della regione.
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