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Le Sardine difendono la ragazza musulmana e suo marito. Il ragazzo che l’ha invitata sul palco: «Attacchi inaccettabili»

16 Dicembre 2019 - 17:16 Valerio Berra
Lorenzo Donnoli è l'esponente delle Sardine che ha invitato Nibras sul palco di Roma. La sua posizione è quella di una difesa netta, verso lei e verso suo marito

«Sono una donna e sono musulmana». Sul palco delle Sardine di piazza S. Giovanni, il discorso di Nibras Asfa sembrava destinato a essere solo una specie di contro-meme. La risposta alle parole di Giorgia Meloni, dette in quelle stessa piazza, e diventate poi materiale per video e foto virali.

Invece l’apparizione dei Nibras e soprattutto quella del marito Sulaiman Hijazi hanno sollevato un’altra questione, legata alle dichiarazioni di Hijazi su Hamas e l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Il senatore di Forza Italia Lucio Malan ha dichiarato: «È gravissimo che le ‘sardine’ diano ampio spazio a questa donna, dopo aver proposto di abolire l’odio e la violenza, fisica e verbale, dalla politica».

Visto che le accuse sulle parole di Hijazi riguardano soprattutto dei post Facebook, abbiamo provato a verificare quali di questi fossero veri. Ma non solo. Abbiamo raggiunto al telefono Lorenzo Donnoli, l’esponente delle Sardine che ha invitato Nibras sul palco di Roma.

Che ruolo hai avuto nell’organizzazione della manifestazione a Roma?

«Sono uno dei ragazzi che ha dato una mano nell’organizzazione. Nello specifico sono io ad aver portato Nibras, la ragazza musulmana che poi è salita sul palco. So bene che lei è una persona moderatissima e né lei né il marito sono legati ad al Fatah, né ad Hamas. Sono persone imparziali e pacifiste nonostante ovviamente abbiano le loro opinioni sull’occupazione dei loro territori in Palestina da parte dell’estrema destra israeliana. Questo è un argomento su cui non avremmo neanche dovuto esprimere un’opinione perchè non ne abbiamo parlato sul palco».

Cosa è successo dopo l’intervento di Nibras?

«Sono arrivati migliaia di messaggi di minacce. Certo, è uno scannamento pubblico a cui siamo abituati ma quando tocca degli amici tuoi diventa davvero pesante. Il nostro era solo un messagio di libertà».

Noi abbiamo controllato i profili social di Sulaiman Hijazi, il marito di Nibras…

«Non ha mai scritto niente di offensivo contro Israele. L’unica cosa per cui mi hanno criticato è che ha condiviso un post di Chef Rubio che invece aveva detto cose un po’ più pesanti sull’occupazione israeliana. Ma questo è il massimo».

Possiamo mandarti gli screenshot dei suoi post

«Me ne hanno mandati tanti ma non ne ho trovato nessuno in cui c’era scritto nulla di particolare».

Qui i tre screenshot che abbiamo inviato a Lorenzo Donnoli

Fonte: Facebook
Fonte: Facebook
Fonte: Facebook

In quelli che abbiamo visto noi lui parla di «martiri di Al Qassam», il braciato armato di Hamas

«In che senso parla?».

Lui definisce i morti di Al Qassam: «martiri di Al Qassam»

«Lui definisci “martiri” tutti i morti palestinesi quindi anche quello lì evidentemente. Tutte cose che avevo già letto. Poi quando parla di martiri è perchè lui tutti i morti palestinesi negli ultimi dieci anni per lui sono martiri.

Il terzo che mi hai fatto vedere fa informazione per il suo popolo. Lui riporta in questo caso anche il ferimento di un uomo da parte dei palestinesi, è una persona davvero imparziale da questo punto di vista. Non mi sembra che dica nulla di terribile».

Ti faccio un’altra domanda. Voi inviterete ancora Nibras o Sulaiman alle manifestazioni delle sardine?

«Assolutamente non abbiamo alcun problema. È strumentale, è assurdo quello che è successo. Una ragazza che porta un messaggio appunto di tollerenza deve subire questo. È assurdo che non si riesca a capire che il punto è questo. È inaccettabile».

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