Contrae l’Hiv durante la tesi in laboratorio, denuncia due Atenei
Una ragazza laureatasi in una Università del Veneto ha fatto causa a due atenei dopo aver contratto il virtus dell’Hiv durante la preparazione della tesi di laurea. La ragazza si sarebbe ammalata durante le attività di laboratorio svolte in un’università straniera, dove manipolava “pezzi” del virus per svolgere il suo lavoro a sostegno della tesi di laurea.
Come riporta il sito del Corriere, la ragazza ha chiesto un risarcimento milionario sia dall’ateneo di partenza che da quello ospitante, a 7 anni di distanza dall’episodio. Un fatto, racconta, che le ha distrutto la vita.
Da allora, la ragazza si è costruita una “vita parallela”, cercando di nascondere la sua condizione alle persone con cui entra in contatto. L’esito della perizia di parte sulla sequenza genica ha rivelato che il virus che ha colpito la ragazza non circola tra la popolazione, ma corrisponde a quelli costruiti in laboratorio.
Da qui la denuncia, presentata al Tribunale di Padova, basata sul sospetto che il contagio sarebbe avvenuto proprio durante l’attività di ricerca. Secondo l’avvocato milanese Antonio Serpetti, l’Hiv contratto dalla ragazza «è curabile, ma con più difficoltò, perché i farmaci disponili sono stati sviluppati sui virtus circolanti».
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