La favola del Salisburgo e i campioni in svendita: il paradosso degli austriaci è servito
Arrivederci e grazie. Lo ha già detto in giapponese Takumi Minamino, il 24enne ‘sottopunta’ del Salisburgo, appena annunciato dal Liverpool. Sarà ufficialmente a disposizione di Klopp da inizio gennaio; potrebbe esordire nel friendly derby contro l’Everton di Ancelotti; è l’esempio di come il Salisburgo (protagonista inaspettato nel girone Champions del Napoli) sappia guardare avanti, ma con l’inserimento di qualche clausola rescissoria di troppo e, soprattutto, decisamente bassa.
Il giapponese, prelevato due anni fa per poco meno di un milione di euro in Asia, aveva la famosa release clause: 8,5 milioni di euro e via in qualsiasi momento. Quel momento è arrivato perché i Reds volevano e hanno trovato un giocatore già pronto, ambizioso ma non rompispogliatoio: uno che sappia completare il back-court in panchina coprendo le spalle, su tutti, a Firmino. Potrebbe essere proprio quello di falso nueve il ruolo – da riserva inizialmente – del giapponese, che al Salisburgo ha agito prevalentemente da trequartista (o da esterno destro nel 3-5-2, ma sempre con movimenti a entrare nel campo). Da valutare c’è solo la sua consistenza fisica (pesa meno di 70 kg) in un campionato fisico come la Premier League. Anche se una evoluzione progressiva modello Son del Tottenham può spazzare via molti dubbi.
Bravo e fortunato Minamino. Bravo, ma forse un po’ troppo economico il Salisburgo che perde un pezzo da novanta a costo irrisorio per le cifre che girano, e rischia di concedere il bis con l’ancor più giovane e sponsorizzato Erling Haaland, il 19enne che ha sorpreso tutti in Champions League: 6 presenze, 8 gol. Bisogna aggiungere poco altro, se non che anche qui c’è una scarsamente scoraggiante clausola rescissoria: 20 milioni di euro, valida solo per gennaio.
In lizza ci sono tutte le big europee (anche Juve e Napoli). Ha chiesto informazioni pure il Milan, pronto a offrire un quinquennale da 5,5 milioni di euro a stagione con la benedizione di Mino Raiola. Possibilità? Non tantissime, per ora. L’offerta è ricca, ma l’attuale mancato respiro europeo del club rossonero non dà una mano. Haaland si guarda intorno, sperando di potersi scegliere la squadra a giugno. Sotto sotto ci spera anche il Salisburgo per evitare la seconda partenza causata da clausole rescissorie non certo impossibili da violare. Bravi a trovare e lanciare talenti, insomma. Un po’ meno a guadagnarci.
Foto di copertina Ansa
Leggi anche:
- Calciomercato, fenomeno Haaland. A gennaio può andare via con i saldi: la clamorosa indiscrezione
- Saranno famosi: ecco Haaland, il gigante che sta facendo impazzire le difese (e i direttori sportivi) delle big d’Europa
- L’Austria verso un nuovo governo, a tre mesi dalle elezioni: c’è l’accordo Popolari-Verdi