Lannutti si è arreso: ritirata la candidatura per la commissione Banche. «Ma non dipende dal lavoro di mio figlio» alla PopBari
Alla fine il senatore grillino Elio Lannutti si è tirato indietro. Candidato fino all’ultimo per il M5s alla presidenza del commissione sulle Banche, Lannutti ha annunciato la resa su Facebook. Una decisione, però, che ci tiene a chiarire: «Non dipende in alcuna misura dalla posizione lavorativa di mio figlio e, men che meno, da un inesistente conflitto di interesse». Le polemiche contro Lannutti erano scoppiate sin dal primo giorno della sua candidatura, considerando il passato del senatore costellato di polemiche e imbarazzi nel M5s per i suoi post sui social a sfondo antisemita. In più era emerso che suo figlio è dipendente della Popolare di Bari, istituto fresco reduce da un crac sventato dopo il salvataggio deciso dal governo. Solo ieri, Lannutti aveva incontrato Beppe Grillo, in compagnia del suo avvocato Antonio Di Pietro, senza però che il senatore cambiasse idea. Oggi però annuncia il suo “sacrificio” purché l’indagine sulle banche da parte del Parlamento riparta: «L’unica ed esclusiva ragione che mi ha spinto a compiere questo passo – ha scritto Lannutti – è stata quella di non fornire più alcun alibi: la commissione deve assolutamente partire, il prima possibile».
«Il mio rispetto nei confronti dei cittadini, in primis, e del Parlamento, che ho l’onore e il privilegio di rappresentare – aggiunge -, è tale che non farei mai nulla che possa arrecare il minimo danno. Le istituzioni vengono prima dei nomi e di qualsiasi carica, sempre. I cittadini attendono che la commissione possa operare già da troppo tempo: la politica si assuma le proprie responsabilità, faccia partire i lavori e affronti i nodi legati al sistema bancario, fornisca risposte esaurienti ai risparmiatori truffati ed individui eventuali soggetti che abbiano agito contro coloro che avrebbero dovuto tutelare». «Ringrazio infine i numerosi colleghi del Movimento 5 Stelle e non che, in questi giorni, mi hanno manifestato vicinanza e stima e che hanno voluto ricordare il mio lungo impegno sul tema bancario. Un’attività questa – conclude Lannutti – che ho sempre concepito come una missione di giustizia ed equità, al servizio dei più deboli».