Supercoppa Italiana: ecco perché la Lazio è un esame (anche) per il futuro della Juventus
Il trofeo, prima di tutto. Ma Juventus e Lazio, che domenica (h 17,45) si giocheranno a Riad la Supercoppa Italiana, vanno anche a caccia di altre risposte. Indirette, comunque importanti. Interrogativi incrociati tra le due squadre più in forma del campionato. Sul tavolo, di punti di domanda, ce ne sono un bel po’. In ordine sparso: quante volte la Juve può sbagliare in poche settimane (ha già perso in campionato a Roma,ndr)? La Lazio può essere alla lunga il terzo incomodo nella lotta scudetto tra i bianconeri e l’Inter? Sarri può rischiare il tridente Dybala-Ronaldo-Higuain contro una squadra così strutturata?
Le risposte arriveranno dallo stadio King Saud e rischiano di avere, a seconda dell’esito dell’incontro, riverberi ‘psicologici’ sul campionato. Una Juve vittoriosa, al netto della retorica, darebbe l’idea del dominio rinnovato. Una vittoria laziale alimenterebbe, invece, i sogni dell’unica squadra che finora ha battuto i Sarri boys, elevando a consacrazione la già attuale certezza che l’Aquila non è un fuoco di paglia.
Pericolo dalla Capitale
Le otto vittorie consecutive di Inzaghi vanno parecchio oltre il dato statistico: la Lazio sa riciclarsi, sul campo e nella mente, di anno in anno, e la storia che ‘Alla fine scoppierà‘ pare più esercizio linguistico o da tastiera che convinzione forte. Si diceva lo stesso dell’Atalanta lo scorso anno. E, in egual modo, della stessa Lazio che nel 2015 si andò a prendere la qualificazione Champions a casa del Napoli (allora) guidato da Higuain.
Anche per questo, pur avendo a disposizione almeno due squadre di potenziali e fortissimi titolari, Sarri sta verificando se arrischiare contro la Lazio il suo tridente delle meraviglie. Sarebbe una sorta di battesimo del fuoco, per la prima volta contro una squadra attrezzata (anche fisicamente) e molto incline a giocare il pallone tra le linee.
Tridente sì, tridente no
Sarà interessante pesare anche la consistenza interdittiva di centrocampo e difesa dei bianconeri. A Genova Pjanic è stato poco sollecitato nella fase di non possesso. Lo stesso Rabiot, dal quale ci si attende molto di più, ha fatto intravedere segnali di crescita. Ora, contro i vari Milinkovic-Savic (il Real partirà alla carica a fine stagione per prenderlo), Lucas Leiva e Luis Alberto, giusto per citarne tre, Sarri può valutare anche lo stato di crescita della fase difendente, non impeccabile anche nell’ultima di campionato contro la Sampdoria (e di fronte ci sarà il capocannoniere Immobile).
Insomma, Supercoppa sì, il trofeo prima di tutto. Ma dentro a Juve-Lazio ci sono mind game e una serie di risposte incrociate che andranno ben oltre i 90 (o più) minuti di gioco.
Foto di copertina Ansa
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