Caso Gregoretti, la Lega: «Abbiamo prove che sulla redistribuzione decise anche Palazzo Chigi»
Per Luigi Di Maio i due casi, Gregoretti e Diciotti, sono diversi e per questo il M5s voterà questa volta a favore dell’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. Anche Palazzo Chigi ha preso le distanze, con una nota, dall’ex ministro dell’Interno, com’è riportato dalle pagine del Corriere delle Sara.
Ma ora la Lega sostiene di avere in mano prove che gli alleati di governo erano complici della decisione di fermare lo sbarco della Gregoretti per cui ora Salvini è indagato.
Si tratta di «copia delle interlocuzioni scritte» avvenute tra ministero dell’Interno, Presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri. Inoltre, sulla redistribuzione degli immigrati, secondo la Lega, era stata contattata anche la Cei.
«Non a caso il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dichiarava il 30 luglio (nel corso della trasmissione “In Onda” su La7) che “c’è un dialogo tra i ministeri delle Infrastrutture, dell’Interno e della Difesa, aggiungendo “ringrazio il presidente Conte che continua a porre la questione nelle cancellerie d’Europa”», scrivono in una nota fonti della Lega. Ora la documentazione è al vaglio dei legali dell’ex ministro dell’Interno.
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