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«Nessuno perderà l’assistenza». La garanzia del Viminale a chi ha un permesso di soggiorno per motivi umanitari

21 Dicembre 2019 - 22:06 Redazione
Si legge in una nota: «Il Ministero dell'Interno è molto attento alle condizioni di vita di tutti i soggetti coinvolti e alle esigenze dei comuni italiani che li ospitano»

Il Ministero dell’Interno assicura che «nessuno dei 1.428 titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari, attualmente presenti nel nuovo Sistema di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (SIPROIMI), perderà l’assistenza».

Il Viminale precisa inoltre che «in vista della scadenza il prossimo 31 dicembre dei progetti in corso, per dare continuità all’azione di assistenza, l’Autorità Responsabile dei fondi europei FAMI ha già pubblicato due specifici avvisi riservati agli Enti Locali per finanziare iniziative di accompagnamento all’autonomia e all’inclusione».

La nota del dicastero guidato dalla ministra Luciana Lamorgese continua dicendo:

«Al momento i progetti finanziati sono 39 ed un nuovo bando verrà a breve pubblicato. Le progettualità avranno inizio dopo una fase accelerata di selezione».

«La continuità all’assistenza dei titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari potrà essere garantita anche utilizzando le strutture già destinate dai Comuni nell’ambito del SIPROIMI»

Spiega il ministero che la «possibilità di mantenere la sede di accoglienza attuale rientra nella discrezionalità dell’Ente Locale titolare del progetto ed è consentita dal FAMI. Rimane inoltre confermata la possibilità, qualora ne ricorrano i presupposti, di rilasciare loro un permesso di soggiorno per cure mediche o per i casi speciali previsti dalla legge (es. vittime di tratta)».

«In attesa di definire le modifiche al quadro normativo, in corso di valutazione politica, il Ministero dell’Interno è molto attento, in questa delicata fase, alle condizioni di vita di tutti i soggetti coinvolti e alle esigenze dei comuni italiani che li ospitano e delle organizzazioni che gestiscono i relativi progetti», conclude il ministero degli Interni.

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