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Di Maio tira dritto sulle concessioni autostradali: «Avviare il percorso per la revoca»

22 Dicembre 2019 - 19:04 Alessandro Parodi
Ma Zingaretti frena: «No a pregiudizi e colpi di mano». E sul caso Casaleggio: «Bene ha fatto Franceschini a fermare tutto»

Il ministro degli Esteri e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio non arretra sulla revoca delle concessioni demaniali. Era stata soprattutto Italia Viva nel Consiglio dei ministri di ieri – che ha dato il via libera al decreto Milleproroghe – a manifestare le proprie perplessità sui contenuti del provvedimento relativi alle concessioni autostradali.

Oggi Di Maio, con un post su Facebook, rimarca la posizione del Movimento: «Ho notato che qualcuno continua a lamentarsi della norma sulle concessioni autostradali entrata proprio nel Milleproroghe. Che sia chiaro: bisogna avviare un percorso che ci porti alla revoca delle concessioni autostradali. Non dimentichiamoci che questa gente si è arricchita con i soldi dei cittadini, dimenticandosi però di fare manutenzione a ponti e strade».

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«Per noi – continua Di Maio – questa è una battaglia di civiltà, perché serve giustizia per le vittime del ponte Morandi. E chi si oppone a tutto questo di sicuro non fa il bene del Paese. Sono sicuro che anche in questa occasione il governo, con grande senso di responsabilità, darà dimostrazione di compattezza».

Sul tema delle concessioni ha detto la sua anche l’altro azionista di maggioranza del governo giallorosso, il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, intervenuto a Mezz’Ora in Più su RaiTre. Sulle autostrade quanto deciso ieri in Consiglio dei ministri «non credo sia un primo passo verso la revoca. È un atto che rende più forte la dimensione pubblica nei confronti dei concessionari – ha detto Zingaretti – perché sono diversi e non uno solo. Non vanno fatti giudizi sommari o colpi di mano o pregiudizi verso chi gestisce le autostrade, non solo la più famosa di cui sempre si parla. Siamo contro qualsiasi persecuzione, ma uno Stato più forte non è uno scandalo».

Per il segretario dem una revoca della concessione «sarebbe talmente traumatica che ci dovrebbero essere motivi talmente evidenti da dover essere tutti d’accordo. A quanto si sa c’è una verifica su tutte le concessioni». Ma Zingaretti è tornato su un altro tema che ha diviso il governo nel Consiglio dei ministri di ieri: il Piano d’Innovazione digitale promosso dalla ministra Pisano e di fatto stoppato da Pd e Italia Viva, dopo le polemiche sui ringraziamenti della ministra per il contributo alla redazione del documento da parte di Davide Casaleggio.

Alla domanda di Lucia Annunziata se la partecipazione alla redazione del Piano d’Innovazione da parte dell’imprenditore digitale Casaleggio possa configurarsi come un conflitto di interessi, Zingaretti ha risposto: «Conflitto di interessi per Casaleggio? Se c’è bisogna stare molto attenti. Ma ieri la questione non era solo questa, ma il fatto che in Consiglio dei ministri arriva un testo che andava verificato prima e andava fatto un confronto che non c’è stato, quando si parla di big data bisogna stare molto attenti. Bene ha fatto Franceschini a fermare tutto».

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