Ex Ilva, per il premier Giuseppe Conte vigilia di Natale a Taranto. «L’Italia non può lasciare indietro questa città»
Dopo più di un mese dal giorno dello sciopero dei lavoratori per la notizia delle migliaia di esuberi, Giuseppe Conte è tornato a Taranto. Alla vigilia di Natale, il presidente del Consiglio ha visitato il reparto di oncoematologia e l’ex Ilva. Nel reparto di pediatria oncologica – intitolato pochi giorni fa a Nadia Toffa – sono ricoverati molti dei bambini della città malati di tumore, che colpisce i piccoli tarantini a un tasso del 30% più alto che altrove.
«Sono qui per portare la testimonianza dell’attenzione e della premura per questa comunità ferita. Quando sono venuto qui ho promesso che il sistema Italia avrebbe lavorato per alleviare le sofferenze», ha spiegato Conte.
«Stiamo lavorando al piano industriale, abbiamo ormai confermato che ci sarà il coinvolgimento dello Stato, che lo Stato ci metterà la faccia», ha detto poi il premier ai giornalisti. «Vogliamo migliorare questo piano, renderlo sempre meno carbonizzato, lo Stato è una garanzia per tutti», ha aggiunto.
Il premier rigetta qualsiasi velleità di passerelle a Taranto. «No, è una passerella perché ci siete voi. Io non vi ho chiamato», dice piccato ai giornalisti nel corso di un punto-stampa trasmesso anche sulla sua pagina Facebook. «Ora, per favore, non mi seguite, andate dalle vostre famiglie come è giusto che sia».
L’obiettivo decarbonizzazione
Più tardi, durante la visita all’ex Ilva, Conte ha affermato che «L’obiettivo del governo è la transizione energetica, vogliamo un percorso chiaro di decarbonizzazione, vogliamo che lo stabilimento diventi innovativo dal punto di vista tecnologico, ce ne sono in giro per il mondo. Vogliamo rendere la fabbrica un fiore all’occhiello».
Nella fabbrica il premier ha incontrato operai e delegati sindacali. «Vogliamo salvaguardare il livello occupazionale, non vogliamo sia sacrificato in questo progetto. Vogliamo un risanamento ambientale ancora più efficace, vogliamo che voi operai veniate a lavorare in sicurezza, che vi sia garantito il diritto alla salute che è un bene primario», ha aggiunto.
Conte si è poi nuovamente rivolto agli operai, spiegando che c’è chi va al lavoro «squarciato dal dilemma: vengo qui ma rischio di ammalarmi. Questo dilemma non lo dovete vivere più, non è possibile che in una potenza del G7, in uno Stato come il nostro che ha una sua architettura costituzionale si possa anche dare solo la sensazione che si possa venire a lavorare rischiando la salute. Lavoreremo per questo obiettivo. Lo Stato c’è, abbiamo deciso con la piena condivisione del governo di coinvolgere lo Stato che è disponibile a rilevare una partnership importante. Questa è una garanzia per tutti voi. Ci sarà lo Stato come azionista e come controllore. Lo Stato non ha la capacità industriale, il partner industriale sarete voi».
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