Salvini “difende” Zalone: «Facciamolo senatore a vita, non come certi reperti…» – Il video
Un bel cortocircuito quello che va in scena tra la politica e il nuovo film di Checco Zalone, “Tolo Tolo“. A far polemica negli scorsi giorni è stata la canzone che fa parte del lungometraggio, “Immigrato“, nella quale il comico prova a fare ironia sulla percezione comune dell’immigrazione in Italia, con non pochi riferimenti anche ai tic sovranisti.
L’ironia è talmente tanta che alcuni lo accusano del contrario, e cioè di aver normalizzato l’atteggiamento di ostilità nei confronti degli stranieri. A sinistra monta un “caso Zalone”, e a difendere il comico arriva – paradosso dei paradossi – proprio il leader della Lega, Matteo Salvini.
«Un processo che arriva da sinistra a chi? A Checco Zalone..», dice Salvini durante un comizio a Chieti il 23 dicembre. «Perché è razzista e politicamente scorretto». «Ma, buon Dio, viva Checco Zalone», conclude l’ex vicepremier. «Lo voglio senatore a vita, non qualche reperto…».
Resta da capire a chi si riferisse Salvini, se al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, gli scienziati Carlo Rubbia ed Elena Cattaneo, l’ex premier Mario Monti, l’architetto Renzo Piano o la testimone della Shoah Liliana Segre. Reperti “rari” da tenersi stretti.
Dopo il comizio, Salvini è tornato sulla polemica: «Mi accontento di vederlo al cinema poi fosse per me i senatori a vita io li cancellerei però è surreale la polemica di una parte del mondo pseudo culturale che lo ritiene politicamente scorretto o razzista – ha detto Salvini a margine della visita natalizia all’ospedale Buzzi di Milano – Lui fa l’artista, non fa l’intellettuale anche se è più intellettuale di tanti intellettuali. Mi piace anche quando mi prende in giro quindi non capisco proprio questi rancori».
Video Agenzia Vista