Caldo Natale. Secondo i dati di Coldiretti, il 2019 è anno più caldo dal 1800
I primi quattro anni più caldi degli ultimi due secoli sono tutti negli ultimi dieci anni: 2013, 2014, 2015 e 2019. Lo fa sapere Coldiretti in un’analisi dei dati Isac Cnr pubblicata il 25 dicembre, giorno di (caldo) Natale. La media dei primi dieci mesi del 2019 in Italia è stata di quasi un grado (0,88) superiore alla media storica.
«Gli effetti del caldo si fanno sentire sulla natura dove sono stati sconvolti i normali cicli stagionali come in Puglia dove gli alberi di pero a causa del clima pazzo sono già in fiore a dicembre mentre a nulla vale più la programmazione degli agricoltori che raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili», scrive Coldiretti in un comunicato.
A preoccupare la maggiore associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana sono soprattutto le brusche oscillazioni meteorologiche caratteristiche del cambiamento climatico. L’effetto della «tropicalizzazione» del clima italiano si manifesta infatti con una più elevata frequenza di eventi estremi, «precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo».
«L’improvviso abbassamento della temperatura», scrive Coldiretti, potrebbe avere «effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva».
Leggi anche:
- La transumanza è patrimonio culturale dell’Unesco
- 50 gradi al suolo nel sud Italia: ondata di calore da record
- Ispra: «Otto milioni di italiani vivono in zone a rischio frane e alluvioni»
- Un anno di rifiuti elettronici: 122.330 tonnellate prodotte dalle famiglie italiane
- Coldiretti, premiato l’ingegno dei giovani imprenditori italiani