Iran, cerimonia per le vittime delle proteste: bloccato Internet in tutto il Paese
Il regime iraniano ha imposto il blocco di Internet, per impedire la diffusione sui social di messaggi e filmati commemorativi delle vittime della repressione avvenuta un mese fa nel Paese e il cui anniversario ricorre domani.
«Le limitazioni riguardano – ha detto una fonte all’agenzia di stampa Ilna – il traffico internazionale sulle linee telefoniche mobili» e esclude quello “interno”, lasciando intendere che l’accesso è garantito solo per i siti iraniani. Le province di Alborz, Fars, Kordestan and Zanjan, e a breve anche altre, sono quelle più colpite dalle restrizioni di Teheran.
Un mese fa, nel pieno della protesta da cui sfociò una repressione violentissima, Internet venne bloccata per una settimana. Dai filmati nei social erano emersi, infatti, non solo l’estensione della protesta contro l’aumento del prezzo del carburante ma anche la brutalità della repressione, che nelle manifestazioni aveva visto un attacco alla natura stessa del regime degli ayatollah.
Il bilancio delle vittime non ufficiale, secondo le stime di Amnesty, è di almeno 300 morti, moltissimi dei quali giovani, e decine di migliaia di arresti. Nella conta c’è il 27enne Pouya Bakhtiari, ucciso a Karaj, capitale della provincia di Alborz.
Martedì scorso, la sua famiglia, ha riferito l’agenzia Mehr, è stata arrestata e accusata di mettere in atto un “progetto controrivoluzionario” annunciando una cerimonia di ricordo per domani nel cimitero in cui è sepolto.
Il profilo Instagram da cui è stato dato l’annuncio della cerimonia è ancora attivo e ha 19.000 followers.
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