Davvero tutte le accuse di molestie a Kevin Spacey sono state archiviate? Ecco a che punto siamo
Si addensano nuove ombre sul caso di Kevin Spacey e le accuse di presunte molestie sessuali che hanno coinvolto l’attore americano negli ultimi. Il suicidio di Ari Behn, lo scrittore norvegese che era stato anche genero del re Harald e che nel 2017 aveva denunciato proprio Spacey per molestie, va ad aggiungersi alle altre due morti legate all’attore di Hollywood. L’ex genero del re aveva denunciato nel 2017 di essere stato molestato 10 anni prima da Spacey. Behn aveva rivelato come in occasione della consegna dei premi Nobel, in Svezia, fosse stato avvicinato dall’attore che lo avrebbe molestato toccandolo sotto a un tavolo in modo inappropriato, invitandolo poi a uscire con lui in terrazzo. “Magari più tardi”, sarebbe stata la sua imbarazzata risposta. Poche ore prima che si diffondesse la notizia della morte di Behn, Spacey aveva postato un video di auguri natalizi in cui, nei panni del presidente Frank Underwood da lui interpretato in House of Cards, raccontava che ora la sua salute va meglio e che sta cambiando vita.
L’attore ha sempre negato gli abusi sessuali e a luglio sono state archiviate due denunce nei suoi confronti. Negli Stati uniti, il processo contro l’attore – accusato di aver molestato un diciottenne – aveva cominciato a vacillare quando la difesa aveva richiesto di poter accedere ai messaggi sul cellulare della presunta vittima. La presunta vittima (diciottenne all’epoca dei fatti, nel 2016), a quel punto, ha dichiarato di aver perso il telefono. La difesa di Spacey ha quindi sostenuto che il giovane potesse aver cancellato i messaggi, eliminando così le prove che avrebbero potuto scagionare Spacey dalle accuse. Dopo che il ragazzo ha ritirato le accuse il caso è stato chiuso.
Le altre morti
A settembre del 2019, un massaggiatore che aveva accusato Spacey di violenza sessuale in una casa a Malibu, in California, tre anni prima, è morto prima che la sua azione legale potesse giungere in tribunale. La notizia era stata diffusa dagli avvocati di Spacey, che avevano informato il tribunale della California del decesso della presunta vittima. Nel febbraio scorso una donna, Linda Culkin, è stata trovata senza vita dopo essere stata investita da un’auto a Quincy, nel Massachusetts, mentre attraversava la strada. La 55enne era ossessionata dall’attore ed era stata condannata a 4 anni di carcere per aver minacciato Spacey di farlo esplodere, torturarlo e castrarlo. La Culkin che era finita in carcere nel novembre 2012 e avrebbe dovuto inoltre risarcire l’attore di 124mila dollari per ripagarlo delle guardie del corpo di cui si era dovuto munire a seguito delle minacce. Culkin era stata tra le prime ad accusare Spacey di violenza sessuale su minori.
L’inchiesta di Scotland Yard
E mentre l’attore, proprio il giorno di Natale, è tornato a parlare ai suoi fan tramite i suoi profili social, dichiarando ancora una volta la sua innocenza dopo la chiusura del processo nel Massachusetts, nel Regno Unito le indagini sulla condotta di Spacey sono ancora aperte. A settembre la polizia inglese ha aperto nuove indagini sull’attore dopo una nuova accusa di violenza sessuale per un fatto avvenuto nel 2005. Già nel 2017 Scotland Yard aveva aperto un fascicolo per un presunto assalto sessuale a un uomo avvenuto nel 2008. Un uomo, allora 23enne, ha raccontato di essersi svegliato e aver trovato Spacey sopra di lui nella casa londinese dell’attore. E fu un altro attore, Anthony Rapp, il primo ad accusare nel 2017 il protagonista di House of Cards, poi scaricato da Netflix. In un’intervista a Buzzfeed, Rapp aveva affermato che Spacey lo aveva molestato quando lui aveva 14 anni. Rapp, ora 46enne, afferma che Spacey si era steso su di lui durante una festa nell’appartamento dell’attore nel 1986.
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