Veneto, polemiche per il post sessista di un consigliere regionale sulle «signorine animaliste e vegane»
Sergio Berlato, consigliere della Regione Veneto eletto nella lista di Fratelli d’Italia ed ex parlamentare europeo, ha scelto di festeggiare la notte di Natale con un post sessista. «Dedico questa vignetta a tutte le signorine animaliste e vegane che in questi giorni mi hanno fatto dono dei loro insulti e delle loro minacce, solo per il fatto che sono un appassionato cacciatore», ha scritto il politico. Sotto al commento, una vignetta dal doppio senso offensivo.
Accanto alla sua «passione per la caccia», a far discutere le animaliste sotto accusa potrebbe essere stato anche un recente provvedimento avanzato dalla sua lista e approvato dalla giunta regionale, che prevede l’istituzione di una legge nazionale per il monitoraggio e – se necessario – l’abbattimento dei lupi in esubero nei territori. Il post non ha lasciato indifferente chi se lo è trovato sulla propria home di Facebook. Tantissimi sono stati i commenti di condanna da parte degli utenti («Un politico che dovrebbe rappresentarci si comporta come un bambino di 5 anni?»), ai quali Berlato ha risposto sotto lo stesso post scrivendo: «Avviso ai naviganti: ognuno è libero di esporre il proprio punto di vista, ma senza insulti o minacce. Chiunque si permetterà di insultare o minacciare, sarà denunciato alle autorità competenti». A segnalare la vignetta e il commento del politico è stata anche la pagina dei Sentinelli di Milano. «Politico di lungo corso, attualmente consigliere regionale del Veneto eletto nella lista di Fratelli d’Italia, quella di io sono Giorgia, io sono donna, io sono Cristiana», scrivono su Facebook. «Cosa gli ispira il Natale? Insulti sessisti alle donne».
La replica
Dopo le polemiche, Berlato ha scelto di non cancellare il post immediatamente (ma solo nelle prime ore del 27 dicembre), e di fare, invece, un secondo commento sulla sua pagina per rivendicare la ragione della sua posizione. «Anziché denunciare alle autorità competenti gli autori e le autrici di questi misfatti per diffamazione aggravata e minacce, ho preferito ridicolizzarli attraverso la pubblicazione di una vignetta ha scritto – rivolgendomi non a tutte le animaliste che rispetto pur avendo convinzioni molto diverse dalle loro, ma solo a quelle che hanno ritenuto di farmi gratuitamente e reiteratamente dono dei loro inaccettabili insulti e delle loro gravi minacce, anche di morte».
«La mia fedina penale è perfettamente pulita – ha continuato – e la mia credibilità personale e la mia correttezza sono attestate anche dal consenso che mi viene ripetutamente dimostrato dai miei numerosissimi elettori».
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