Cos’è il “giochino del semaforo rosso” di cui si sta parlando dopo la tragedia di Corso Francia
«Lo chiamano il giochino del semaforo rosso e quando mia figlia e una sua amichetta me l’hanno spiegato mi sono venuti i brividi». A parlare in un’intervista a Il Messaggero è un imprenditore del quartiere Labaro di Roma, genitore di due giovani, una 16enne e una 20enne, che spesso trascorrono la sera nella zona dei locali nella zona di Ponte Milvio, vicino Corso Francia. Corso Francia, la strada a scorrimento veloce dove nella notte tra sabato 21 e domenica 22 dicembre il 21enne Pietro Genovese ha investito le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, uccidendole sul colpo. Un incidente su cui gli investigatori stanno indagando, mentre in via cautelare sono stati predisposti gli arresti domiciliari per il 21enne. Il “giochino del semaforo rosso”, secondo quanto riferito dall’imprenditore, consisterebbe nell’attraversare «le due carreggiate di Corso Francia veloci mentre per i pedoni è rosso e per le auto che sfrecciano è verde, sfidando la sorte». «Un gioco folle del sabato sera e non solo – prosegue il genitore – in voga tra i giovanissimi di Ponte Milvio». «È un giochino, lo fanno tutti sempre», avrebbe risposto la figlia più piccola al genitore. E anche la figlia maggiore dell’uomo, che ha studiato in un liceo della zona, ha confermato l’esistenza del “gioco” definendolo «una specie di insensata roulette russa praticata anche di giorno da interi gruppi di ragazzini». Il genitore intervistato si è detto «sconvolto» da tali rivelazioni delle sue figlie, tant’è che avrebbe deciso di parlare «per mettere in guardia tutti gli altri genitori».
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