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Ex Ilva, ultima speranza per salvare l’Altoforno 2: sullo spegnimento si decide entro il 7 gennaio

30 Dicembre 2019 - 13:32 Alessandro Parodi
Se ci sarà una decisione favorevole a Ilva, l’impianto sarà restituito alla società proprietaria per i lavori previsti, altrimenti, rimarrà il sequestro senza facoltà d’uso e proseguirà il cronoprogramma di fermata e spegnimento

È terminata l’udienza al Tribunale del riesame di Taranto che, in sede di appello, è chiamato ad esprimersi sul ricorso presentato dai legali dell’Ilva in Amministrazione Straordinaria contro la decisione del giudice Francesco Maccagnano di respingere l’istanza di proroga della facoltà d’uso per l’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico, sequestrato a giugno 2015 nell’ambito dell’inchiesta sulla morte dell’operaio Francesco Morricella. I giudici si sono riservati la decisione e hanno tempo fino al 7 gennaio, a quanto si è appreso, per depositare il provvedimento.

In quella occasione Ilva, proprietaria degli impianti, mentre ArcelorMittal è gestore in concessione, impugnò la mancata facoltà d’uso dell’altoforno espressa a fine luglio da parte dello stesso giudice. Un rifiuto che poi venne superato dal provvedimento del Riesame del 20 settembre.

Nell’udienza di oggi hanno parlato solo gli avvocati dell’Amministrazione Straordinaria di Ilva, Filippo Dinacci e Angelo Loreto, che si sono rifatti ai motivi del ricorso e alla memoria integrativa. Hanno ribadito che occorre altro tempo per ottemperare alle prescrizioni imposte dal custode giudiziario (tra cui l’automazione del campo di colata) e che altri interventi di messa in sicurezza sono stati già realizzati tanto che nell’area dell’impianto in questi 4 anni e mezzo non si sono verificati più incidenti.

Non si è presentata in udienza la Procura della Repubblica che però il 9 dicembre aveva già espresso a Maccagnano un parere positivo circa la proroga chiesta da Ilva. Adesso si attende il dispositivo da parte del collegio: se favorevole a Ilva, l’impianto sarà restituito alla società proprietaria per i lavori previsti, altrimenti, rimarrà il sequestro senza facoltà d’uso e proseguirà il cronoprogramma di fermata e spegnimento così come messo a punto dal custode giudiziario dell’area a caldo, Barbara Valenzano.

Il dispositivo dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Non c’è una indicazione certa. Il verdetto potrebbe conoscersi in giornata ma anche domani o, al più tardi, nei primissimi giorni del 2020.

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