Il padre di Greta Thunberg: «Temo l’odio dalle fake news, ma lei ci scherza sopra»
«Aveva smesso di parlare, di andare a scuola… è il peggior incubo di un genitore vedere un figlio smettere di nutrirsi». A dirlo è Svante Thunberg, padre dell’attivista svedese per il clima Greta Thunberg in un’intervista alla Bbc, in cui ha raccontato gli anni antecedenti all’inizio degli scioperi del venerdì contro il cambiamento climatico, che hanno successivamente ispirato il movimento mondiale ambientalista Fridays For Future.
In quegli anni, racconta il padre, Greta «aveva smesso di parlare, di andare a scuola e poi ha anche smesso di mangiare». Una depressione durata «tre o quattro anni», e a cui l’intera famiglia Thunberg ha deciso di reagire passando più tempo in famiglia e chiedendo aiuto agli specialisti, che hanno successivamente diagnosticato la sindrome di Asperger a Greta. Una sindrome che però, a detta del padre Svante, «La aiuta a vedere la realtà fuori dagli schemi».
Thunberg senior, durante l’intervista, ha anche raccontato come inizialmente abbia quasi tentato di ostacolare le attività d’attivismo della figlia, tant’è che l’uomo era fortemente contrario alle assenze scolastiche registrate dalla figlia per andare a protestare pacificamente davanti al parlamento svedese.
Ma dopo oltre un anno di proteste contro i cambiamenti climatici, Svante Thunberg non può che notare che sua figlia Greta sia felice. «Ride, balla, scherziamo moltissimo», racconta l’uomo, che però si dice «molto preoccupato per le fake news che vengono fabbricate contro di lei e per l’odio che generano». Fake news e parole ostili su cui però Greta Thunberg «ci scherza sopra, trovandole divertentissime».
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