Iraq, in migliaia contro l’ambasciata Usa dopo i raid sull’Iran: diplomatici costretti a scappare – Il video
Migliaia di manifestanti inferociti per i raid Usa di domenica contro diverse strutture della milizia sciita filo-iraniana di Kata’ib Hezbollah, al confine tra Iraq e Siria, hanno assaltato l’ambasciata americana a Baghdad, riuscendo a penetrare all’interno del compound.
L’ambasciatore e lo staff sono stati evacuati, mentre sono stati sparati gas lacrimogeni per respingere i manifestanti. La folla ha superato il checkpoint della Green Zone, abitualmente blindata, al grido di “Morte all’America” e bruciando bandiere americane
Domenica scorsa il Pentagono ha ordinato un’operazione contro cinque basi di Kata’ib Hezbollah al confine tra Iraq e Siria, come ritorsione per i recenti attacchi missilistici contro interessi americani nella regione, in particolare il lancio venerdì scorso di oltre 30 razzi contro una base Usa a Kirkuk, nel kurdistan iracheno, che ha causato la morte di un contractor statunitense
🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥 Now burning the US embassy
— حنان💫🌟🤗🌟💫Hanan (@starss6808) December 31, 2019
Baghdad
الان حرق السفارة الامريكية
بغداد 🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥 https://t.co/BpvGUIjIgN pic.twitter.com/bzt0Hhq5xc
L’attacco degli Stati Uniti, a seguito dei raid iraniani, è solo l’ultima di una serie di azioni che hanno visto un escalation di violenza e tensioni tra i due Paesi, entrambi presenti in Iraq con missioni politiche e militari a seguito dell’invasione Usa del 2003.
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