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Austria, nel programma del nuovo governo niente passaporto italo-austriaco per i südtirolesi

02 Gennaio 2020 - 16:59 Redazione
Il nuovo governo sottolinea come sia «compito comune di Austria e Italia garantire in stretto accordo con i rappresentanti dei gruppi linguistici tedeschi e ladini l'ulteriore sviluppo dell'autonomia»

Nuovo governo, nuove alleanze e nuovo programma. Succede in Austria, dove la nuova coalizione di governo costituita dal Partito Popolare Austriaco Oevp di Sebastian Kurz e dai Verdi di Werner Kogler ha raggiunto l’accordo per la formazione del nuovo esecutivo.

E se per i Verdi si tratta della prima volta al governo, per il leader del Partito Popolare Austriaco Sebastian Kurz si tratta di un netto cambio di alleanza e di passo rispetto al passato, giacché sino allo scorso maggio il cancelliere austriaco aveva governato il Paese assieme all’estrema destra Fpoe. 

E così come son cambiati gli alleati di governo, così è cambiato il programma del nuovo esecutivo, dando spazio anche alle istanze dei Verdi di Werner Kogler. E nelle 326 pagine del programma di coalizione si è registrato un netto cambio di contenuti anche circa il doppio passaporto italo-austriaco per i südtirolesi.

Se il precedente esecutivo guidato da Kurz aveva previsto la doppia cittadinanza per i südtirolesi, per le vittime del nazismo e per gli austriaci residenti nel Regno Unito in caso di Brexit, tra i punti programmatici della nuova maggioranza si parla di una più generica «assistenza alle vittime del nazismo e i loro discendenti nel procedimento a ricevere la doppia cittadinanza».

Nel nuovo accordo, Popolari e Verdi ribadiscono che «l’Austria sarà anche in futuro a fianco dell’Alto Adige garantendo il suo ruolo di tutela», sottolineando come sia «compito comune di Austria e Italia garantire in stretto accordo con i rappresentanti dei gruppi linguistici tedeschi e ladini l’ulteriore sviluppo dell’autonomia», elogiando lo sviluppo dell’autonomia altoatesina quale «esempio internazionale per superare conflitti e per la tutela delle minoranze». 

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Foto di copertina: Epa / Florian Wieser

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