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Oggi l’interrogatorio di Pietro Genovese: le domande (ancora) senza risposta sulla tragedia di Corso Francia

02 Gennaio 2020 - 07:00 Redazione
A quale velocità viaggiava la sua auto? In che punto precisamente stavano attraversando Gaia e Camilla?

«Non le ho viste, non ho visto nulla». Il 20enne Pietro Genovese potrebbe ripetere queste parole davanti al gip che lo scorso 26 dicembre ha disposto per lui gli arresti domiciliari. La stessa frase che pronunciò subito dopo l’incidente in Corso Francia, a Roma, in cui hanno perso la vita le 16enni Gaia e Camilla. Oggi, 2 gennaio, è previsto per lui l’interrogatorio di garanzia. Il giovane potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere oppure fare delle dichiarazioni spontanee. Verranno sentiti, probabilmente domani, i due amici di Genovese che erano in macchina con lui per chiarire alcuni dei nodi ancora da sciogliere sulla dinamica dell’incidente. Per esempio la velocità su cui viaggiava l’auto guidata dal 20enne. Per i testimoni procedeva ad «alta velocità» ma, secondo quanto dichiarato finora dai due amici di Genovese, la velocità sarebbe stata contenuta poiché la macchina era appena ripartita, essendo scattato il semaforo verde. Un altro punto che dovranno chiarire gli inquirenti riguarda il punto in cui Gaia e Camilla hanno attraversato la strada: erano sulle strisce oppure hanno scavalcato il guardrail? Qui le testimonianze sono contrastanti e si spera che le telecamere di sorveglianza possano aiutare a ricostruire parte della dinamica. Per il gip il comportamento di Gaia e Camilla ha concorso «alla causa del sinistro mortale», ma secondo l’avvocato della famiglia di Camilla le ragazze avevano cominciato l’attraversamento con il verde. Infine c’è la questione dello stato in cui Pietro Genovese si è messo alla guida. Aveva un tasso alcolemico di 1,4, quindi superiore al limite consentito. E dalle sue analisi sono emerse tracce di droga: non potrà essere contestato l’uso di stupefacenti, perché nessuna analisi tecnica ha dimostrato che abbia agito in “stato di alterazione” in quanto non si può stabilire con certezza quando Pietro abbia consumato gli stupefacenti. Per avere dettagli sull’eventuale consumo di droga la sera dell’incidente gli inquirenti potrebbero sentire alcuni degli ospiti della serata a cui partecipò anche Genovese.

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