Aggressione in pronto soccorso, parla la dottoressa di Napoli: «Noi medici siamo in pericolo, ma non possiamo cedere alla paura» – Il video
L’ha afferrata per un polso e l’ha trascinata verso l’ambulanza, poi quando si è liberata l’ha afferrata di nuovo per la giacca, facendole perdere l’equilibrio. Alessandra Tedesco, una dottoressa dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, è stata aggredita ieri sera, 2 gennaio, sul posto di lavoro mentre stava finendo il turno.
«Ieri sera stavo finendo il turno in ambulanza, ho portato in pronto soccorso questo paziente con problemi psichici. Ma il paziente è fuggito, l’ho rincorso, lui si è girato e mi ha afferrato per il polso e per il braccio e mi ha strattonata. Io mi sono girata, ma lui mi ha afferrata di nuovo per la giacca e mi ha trascinato a terra. Le persone presenti mi hanno aiutata a rialzarmi e sono fuggita dentro», racconta il medico a Open.
Un brutto episodio di cui la dottoressa non incolpa il paziente che precisa «aveva problemi psichici. Lo abbiamo portato in ospedale perché era ferito e sanguinante dopo aver preso a teste un muro». Quello che rivendica Tedesco è di avere a disposizione negli ospedali uomini delle forze dell’ordine.
«Stiamo diventando numeri, statistica e non deve accadere», dice la dottoressa che cita dati secondo cui si tratterebbe del terzo caso di aggressione in sole 48 ore. Ammette di aver avuto paura in quegli istanti, ma non cede: «Non è la paura che deve vincere. Siamo medici e non possiamo e dobbiamo avere paura». E chiede una legge che dia ai medici la qualifica di pubblico ufficiale.
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