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Milan, comincia l’Ibra bis: «Sono più cattivo. Voglio bene a questo club, non volevo lasciarlo»

03 Gennaio 2020 - 10:42 Daniele Miceli
Lo svedese è stato presentato alla stampa. Ecco i passaggi chiave

Tutto lo Stato Maggiore del Milan al suo fianco, come appeso al salvatore della patria. Zlatan Ibrahimovic, 38 anni, si sente tutt’altro che finito e nelle sue prime nuove dichiarazioni made in Diavolo lancia sfide su tutti i fronti: ‘Sono pronto per scendere in campo già oggi dice lo svedese, che giocherà con la maglia numero 21 -. Finchè riuscirò a giocare, lo farò. Ho grande voglia, e con spirito e mentalità si può giocare ancora ad alti livelli. Sono molto più cattivo, non sono venuto per fare la mascotte accanto al Diavolo. Chiaramente non posso giocare come quando avevo 28 anni, ma so bene quello che posso fare. Invece di correre posso tirare da 40 metri (ride, ndr)’.

Ibra non esprime giudizi sul Milan attuale (‘Se non sei dentro non sai come sono le cose, ma il Milan è sempre il Milan’), sembra però meno spaccone del solito soprattutto a inizio conferenza quando dispensa pure saggezza e umiltà: ‘La storia non si cambia ma la squadra non è quella di prima. Sono successe tante cose dopo l’addio di Berlusconi. Io, comunque, sono sempre positivo, se non credessi in questo progetto non sarei tornato. Non ho mai perso la passione per quello che faccio, ora pensiamo a una partita alla volta. Poi vediamo cosa succederà”.

https://www.instagram.com/p/B62EgbtIxuA/

La corte e Ronaldo

Ibra racconta di aver detto sì al Milan dopo diverse telefonate con Boban e Maldini. Non è stato difficile trovare l’accordo perché ‘Non volevo andare via dal Milan nel 2012, non ero d’accordo. Ora sono di nuovo qui, farò di tutto per migliorare le cose. Il Milan è casa mia, voglio bene a questo club. Ho ricevuto più richieste a 38 anni che a 28. Sono stato sincero e mi sono detto che o cercavo un triennale per prendere ancora il massimo oppure sceglievo la sfida migliore. Cristiano Ronaldo? E’ un bene che sia in Italia. Poi vedremo cosa succederà. La vera sfida è contro me stesso, servono voglia e mentalità. So cosa fare per aiutare il Milan. Non voglio restare mesi in più solo perché mi chiamo Ibrahimovic. Voglio migliorare numero di gol e assist’.

Due parole, e nessuna bordata, anche sul derby con la lanciatissima Inter di Antonio Conte: ‘Il derby è sempre una grande partita. Ne ho giocati tanti in carriera, ma quello di Milano è il più bello. Non so come andrà il prossimo. Penso all’oggi, poi al domani’.

Foto di copertina Ansa

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