Violenza sessuale a Udine: le «non scuse» del consigliere comunale friulano che aveva scritto «se l’è cercata»
Una ragazza aveva denunciato un atto di violenza sessuale nei suoi confronti nella serata di capodanno presso la sterrata che dà verso il Castello di Udine. Un consigliere comunale di San Daniele, ex Lega, aveva commentato il fatto sui social sostenendo che la ragazza «se l’è cercata»:
***** ****** se fosse al corrente delle ultime indagini, saprebbe che la violentata, è saluta lungo la stradina sterrata, verso il castello, e si è incautamente fermata a fare foto della piazza e così è stata comodamente aggredita e violentata, visto il rumore che copriva l’aggressione… in poche parole, se l’è cercata… lungi da me giustificare l’aggressione da punire
Giovanni Candusso, all’epoca della sua militanza con la Lega, era diventato un caso mediatico in seguito ai suoi interventi Facebook sugli ebrei in cui aveva scritto «Perché gli ebrei si lamentano da millenni, quando qualcuno la pensa diversamente da loro», «Ebrei, odiati da tutti, ma stranamente, sostenuti da certa politica di parte. Da sempre sanno fare solo le vittime di comodo… mentre degli 80 milioni di persone, uccise dai comunisti, nel mondo, nessuno ne parla» e «gli ebrei “lavorano” sempre, dietro le quinte… poi quando scopri tutti, è troppo tardi, e sanno fare sempre le vittime».
Vannia Gava, responsabile regionale della Lega, aveva chiesto le sue dimissioni da consigliere e l’eventuale espulsione, ma alla fine si era dimesso lui dal partito.
I commenti e la sua «difesa»
Non è stato l’unico commento, in un altro scriveva: «****** ***** chissà di cosa…. questa donzella, se l’è cercata, salendo incautamente verso il castello… lungi da me, giustificare la violenza, che è da CONDANNARE».
Dopo la diffusione degli screenshot dei commenti sui social, e riportati anche dai media il 2 gennaio 2020, il sindaco di San Daniele Pietro Valent e il Movimento 5 Stelle hanno chiesto le dimissioni del consigliere. Quest’ultimo, nonostante le polemiche, come risposta aveva sostenuto che il suo intervento non era offensivo perché condannava la violenza:
Io sottoscritto CANDUSSO Giovanni, nel prossimo Consiglio comunale, dichiarerò quanto accaduto, che non è assolutamente, quello che faziosamente, viene trasmesso alle persone iscritte a Facebook, e ribadisco in toto, quanto ho scritto, che non è stato offensivo…. e condannando la violenza, di qualsiasi genere
Nel gruppo Sei di San Daniele se aveva pubblicato il seguente post in risposta a chi lo contestava, confermando e difendendo ulteriormente le sue parole:
Chi si è permesso, di contestarmi, su sei di San Daniele se, …circa la mia affermazione, sulla decisione di quella ragazza di Udine, violentata, sulla stradnia che da p.zza 1 maggio, di Udine, porta al castello, allo scuro e da sola, e si è fermata a forografare la piazza dall’alto, ed è stata violentata da un uomo nascosto nella vegetazione, costei ha fatto una scelta inopportuna e rischiosa, che è sfociata nella violenza subita, a mio parere, non ha fatto altro, che andare a cercarsi la violenza subita….. e lo ribadisco in toto… lungi da me, giustificare la violenza da CONDANNARE completamente.
Oggi, sabato 4 gennaio 2020, scrive un post Facebook sul suo profilo in solidarietà alla ragazza, ma senza scusarsi per quel «se l’è cercata»:
Rivolgo alla ragazza, violentata in P.zza 1 maggio a Udine, la MIA più profonda SOLIDARIETÀ, per l’accaduto e le Auguro di guarire presto e bene, sia fisicamente che psicologicamente
Nel suo stesso post risponde così a chi gli ricorda la frase contestata:
se avesse valutato meglio il rischio che correva, non sarebbe successo niente….ma la volontà di liberta, a tutti i costi, porta spesso a subirne le conseguenze
Infine conferma le sue «non scuse» accusando la sinistra e i media di strumentalizzarlo:
non ho niente da scusarmi, ma solo di riconoscerle la mia solidarietà
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