Austria, attacco informatico al ministero degli Esteri: «L’hacker potrebbe essere di un Paese straniero»
È iniziato nella tarda serata del 4 gennaio e non si è mai concluso. L’attacco informatico che sta colpendo il ministero degli Esteri austriaco potrebbe durare per giorni, e secondo un portavoce del governo non si può escludere che si tratti di un «attacco mirato» proveniente da un Paese estero.
L’hackeraggio è iniziato qualche ora dopo il via libera dei Verdi austriaci a un’alleanza con i conservatori, mirata a formare un nuovo esecutivo dopo l’Ibizagate che ha portato alla caduta del governo di Sebastian Kurz.
«A causa della gravità e della natura dell’attacco – hanno scritto in una dichiarazione congiunta il ministero degli Esteri e quello dell’Interno – non si può escludere che si tratti di un attore statale».
«In passato – hanno continuato – altri Paesi sono stati soggetti ad attacchi simili, e sono state adottate misure immediate e azioni di coordinamento». Il riferimento più recente risale al 2018, quando a essere colpita fu la Germania.
Nel 2019, l’Ue ha previsto pesanti sanzioni per chiunque tenti un attacco informatico dal di fuori dell’Unione, a causa delle possibili conseguenze che ne deriverebbero (come influenze per le elezioni, fuga di notizie di Stato e paralisi di ospedali e banche).
In copertina il ministro degli esteri ad interim austriaco Alexander Schallenberg. ANSA