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I 5 Stelle rampognano la Annunziata, che aveva criticato Di Maio. E lei non ci sta

05 Gennaio 2020 - 17:57 Redazione
Come giornalista posso sbagliare, mentre un ministro degli Esteri non può, io non dico che abbia tutte le colpe ma se dopo due giorni uno degli alleati non viene contattato, come questo è il caso, vuol dire che siamo stati eliminati da un importante incontro e dal dialogo con gli Usa

Lucia Annunziata critica l’operato di Luigi Di Maio come ministro degli Esteri, e pronta arriva la replica dei 5 Stelle. «Potrebbe cominciare con la parafrasi del suo stesso fondo, giusto per riordinare le idee a chi da tempi non sospetti mostra di confondere l’arroganza con l’intelligenza, la presunzione con la sapienza. E allora cominciamo così, cominciamo dal titolo: cercasi Lucia Annunziata. Proprio la direttrice di Huffington Post ha pubblicato un articolo dal titolo “Cercasi ministro degli Esteri a tempo pieno” nel quale, piuttosto goffamente, responsabilizza di ogni colpa mondiale Luigi Di Maio, sottolineando però che di colpe il ministro degli Esteri in fondo non ne ha poi molte. Un modo per giungere alla banale conclusione che il ministro Di Maio non è in grado di svolgere il ruolo che ricopre alla Farnesina». È quanto si legge in un post sul blog delle Stelle.

Il post sul blog delle Stelle

«Tutto il suo editoriale contro Di Maio si regge su una domanda amletica: perché il segretario di Stato Mike Pompeo non ha chiamato anche l’Italia? Ci piaccia o meno per noi è uno smacco», ha scritto Lucia Annunziata nel suo fondo; domandandosi: «Come mai non siamo nella lista di Pompeo? Il segretario di Stato americano ha informato in prima battuta i Paesi del P5+1. Appunto: i 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu. Gli stessi Paesi che il 14 luglio 2015 a Vienna raggiunsero l’accordo sul nucleare iraniano, poi sfumato. Allora, a guidare la diplomazia italiana non c’era Luigi Di Maio, bensì l’ex ministro Paolo Gentiloni. Preferiamo invece non commentare “le possibilità” elencate dalla Annunziata circa l’ipotesi che Mike Pompeo abbia potuto informare Palazzo Chigi o il Quirinale, perché anche un praticante è a conoscenza del fatto che esiste una silenziosa grammatica istituzionale secondo cui un segretario di Stato o un ministro non interloquiscono (quasi) mai direttamente con un presidente eletto di un Paese estero», si legge nel post.

«Quanto alle presunte “rassicurazioni” che Di Maio avrebbe dovuto fornire agli italiani, siamo fortunatamente ben lontani, noi, da confondere il servizio per il Paese con la propaganda. In un quadro del genere non ci sono molte rassicurazioni da fare. Non starà a noi giudicare se il nostro capo politico è preparato a ricoprire l’incarico di titolare della Farnesina. Lo ammettiamo, saremmo di parte. Spetterà ai cittadini trarre le conclusioni opportune, sulla preparazione di Luigi Di Maio e, adesso, anche su quella di Lucia Annunziata», attacca.

La replica di Annunziata

«Sono onorata della lunga replica dei Cinque Stelle al mio editoriale», dice all’ANSA Lucia Annunziata. «Come giornalista posso sbagliare, mentre un ministro degli Esteri non può, io non dico che abbia tutte le colpe ma se dopo due giorni uno degli alleati non viene contattato, come questo è il caso, vuol dire che siamo stati eliminati da un importante incontro e dal dialogo con gli Usa. Non c’entra la grammatica istituzionale vista la situazione. Non è il momento di un ministro degli esteri part time».

In copertina Lucia Annunziata in occasione dell’incontro ‘Metamorfosi’ di Huffpost organizzato in collaborazione con Gedi a Milano, 11 novembre 2019. ANSA/CARLO COZZOLI/FOTOGRAMMA

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