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Libia, Erdogan dà il via al dispiegamento di truppe turche: «Spedizione per tregua, non per guerra»

05 Gennaio 2020 - 22:31 Redazione
Intanto l’Ue manifesta «forte preoccupazione per l’attacco aereo contro l’accademia militare a Tripoli. Gli attacchi porteranno più violenza e sofferenza umana. L’Ue chiede la cessazione delle ostilità»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’avvio del dispiegamento di truppe in Libia a sostegno del governo di Tripoli, sulla base del voto del Parlamento di Ankara del 2 gennaio scorso. I militari hanno iniziato «gradualmente» il dispiegamento, ha detto. Un annuncio, quello di Erdogan, arrivato in serata a sorpresa, quando sembrava che potesse ancora prevalere la carta della diplomazia e che l’annuncio del possibile intervento militare servisse solo come deterrente nei confronti di Haftar.

«Il compito dei nostri soldati è il coordinamento. Lì svilupperanno il centro operativo. I nostri soldati stanno gradualmente andando in questo momento», ha detto Erdogan all’emittente televisiva turca della CNN durante un’intervista. «La condanna dell’Arabia Saudita» all’intervento turco in Libia «non ci interessa. Al contrario, siamo noi a condannarli», ha detto ancora il presidente turco.

In Libia, ha chiarito inoltre Erdogan, «il nostro scopo è di far sopravvivere il governo legittimo» di Fayez al-Sarraj. «L’esercito turco è lì per garantire un cessate il fuoco, non per combattere», e per cercare di «evitare tragedie umanitarie».

A pesare nelle valutazioni di Erdogan, anche l’attacco al collegio militare di Hadaba, a sud di Tripoli, un’esplosione – apparentemente provocata da un missile, a giudicare da un video delle telecamere di sicurezza – che sabato sera ha provocato decine di morti e di feriti. Cadetti di polizia, ufficialmente. Miliziani pro-Sarraj, secondo voci alimentate dagli ambienti legati ad Haftar, che ha smentito la paternità dell’attacco.

L’Unione europea, attraverso le parole del portavoce del servizio di azione esterna della Ue, l’ufficio dell’Alto rappresentante Josep Borrell, ha espresso «forte preoccupazione per l’attacco aereo contro l’Accademia militare a sud di Tripoli che ha provocato decine di morti e feriti. Gli attacchi violenti porteranno solo più violenza e sofferenza umana».

«I rischi di una ulteriore e pericolosa escalation contrastano con gli sforzi che mirano ad una soluzione politica per la crisi libica – aggiunge -. Non c’è una soluzione militare a questo conflitto». L’Ue chiede quindi «l’immediata cessazione delle ostilità e la ripresa dell’impegno politico, che è l’unico modo per portare la stabilità che tutti i comuni libici desiderano e meritano», prosegue il portavoce, esprimendo infine «le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime».

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