Iran, quali sono i 24 siti Unesco che Trump minaccia di bombardare. E perché non può farlo
Donald Trump mostra i denti com’è nel suo stile e minaccia di bombardare i siti culturali Unesco dell’Iran, se Teheran si darà alla rappresaglia dopo il raid statunitense che ha ucciso il generale Qasseim Solemani.
«A loro è consentito uccidere, torturare e mutilare la nostra gente e a noi non è consentito toccare i loro siti culturali? Non funziona così», ha dichiarato Trump, dopo una giornata passata a minacciare sanzioni per il ritiro delle truppe americane dall’Iraq, in seguito alla decisione presa proprio dal Parlamento iracheno.
Una perfetta trama da crisi e tensioni internazionali, non fosse che l’Unesco ieri, 6 gennaio, è intervenuto per dire la sua su questa questione, facendo presente al numero uno degli Stati Uniti che Washington ha siglato degli accordi, impegnandosi a non danneggiare il patrimonio culturale in caso di conflitto armato.
L’Unesco ha affermato che, in base alle disposizioni delle convenzioni del 1954 e del 1972 – che sono state ratificate sia dagli Stati Uniti sia dall’Iran – gli Stati firmatari si impegnano a non prendere alcuna misura deliberata che potrebbe danneggiare il patrimonio culturale e naturale sul territorio di altri Stati firmatari di queste convenzioni.
Anche Boris Johnson, da sempre alleato della politica trumpiana, ha avvertito il presidente Usa: BoJo ha infatti messo in guardia Trump dal prendere di mira i siti culturali iraniani. Bombardarli, significherebbe violare il diritto internazionale.
Ad oggi, l’Unesco ha inserito nel suo elenco di siti “protetti” 24 località iraniane. Sono 56, invece, i luoghi in lista d’attesa – sempre in Iran – che aspettano di essere insigniti dello stesso titolo.
Oggi, 7 gennaio, il capo del Pentagono, Mark Esper, ha smentito l’ipotesi di un attacco al patrimonio artistico di Teheran: «Gli Usa rispetteranno le leggi dei conflitti armati», ha assicurato Esper.
I siti Unesco, in Iran
Complessi monastici armeni
Situati nella zona nord-ovest delle terre iraniane, si tratta di tre insediamenti monastici cristiani, meta dei pellegrinaggi della Chiesa Apostolica Armena, e che rappresentano – a detta dell’Unesco – l’incontro tra le culture bizantina, sira, persiana, ortodossa e islamica.
La città di Bam
Ibn Hawqal, viaggiatore e geografo arabo scrisse: «In questo luogo vengono tessuti eccellenti, belli e duraturi tessuti in cotone, spediti poi in tutto il mondo». Con una storia antica di 2000 anni, Bam è situata nell’Iran meridionale e conta circa 100 mila abitanti.
Le iscrizioni di Bisotun
Se la stele di Rosetta ha aiutato a decifrare i geroglifici egiziani, le iscrizioni di Bisotun sono state decisive per comprendere la scrittura cuneiforme. Composte da tre versioni dello stesso testo, scritte in caratteri cuneiformi e in tre diverse lingue, e cioè antico persiano, elamitico e babilonese, le iscrizioni di Bisotun si trovano sul Monte Behistun nella provincia iraniana di Kermanshah.
Maymand
Immaginatevi un villaggio dalle fattezze preistoriche in cui gli abitanti vivono come uomini primitivi, dentro le grotte. Ora trasportate tutto al 2020: si tratta di Maymand, villaggio della provincia di Kerman, dove il tempo sembra essersi fermato per sempre.
Golestan Palace
Un tempo racchiuso tra le mura della cittadella, Golestan Palace è la residenza storica della dinastia reale Qajar, situata a Teheran. Frutto delle influenze europee, di quando la società persiana conobbe un processo di modernizzazione, è il risultato dell’arte e dell’espressione persiana del XIX secolo.
Torre di Gonbad-e Qābus
La torre di Gonbad-e Qābus è un monumento funerario della città di Gonbad-e Q bus. La torre è stata eretta in cima a una collina a forma di cupola alta 15 metri, nel centro di Gonbad-e Kavus, una città nella provincia iraniana del Golestan. La torre – costituita di soli mattoni cotti -, alta 53 metri, è una delle torri in mattoni più alte al mondo.
Yazd
Nota per l’artigianato, la produzione di seta e tessuti preziosi, Yazd è il capoluogo dell’omonima provincia iraniana e un centro importante dello Zoroastrismo. Conosciuta anche per l’industria dolciaria.
Moschea di Isfahan
La moschea del Venerdì di Isfahan è probabilmente l’espressione architettonica più importante della dominazione selgiuchide in Persia. Dal 2012 è divenuta un luogo protetto dall’Unesco.
Meidan Emam, Esfahan
Il sito è noto per la moschea Reale, quella di Sheykh Lotfollah, il magnifico portico di Qaysariyyeh e il palazzo Timurid del XV secolo.
Pasargadae
Fondata da Ciro II il Grande nel VI a.C., Pasargadae fu la prima capitale dinastica dell’Impero achemenide. Fiore all’occhiello della civilità persiana per i suoi palazzi, i giardini e il mausoleo di Ciro che ancora oggi fanno scuola nei libri d’arte e d’architettura.
Persepolis
Passata alla storia per la sua peculiarità più evidente, ossia essere stata costruita su un’immensa terrazza metà naturale e per metà artificiale, era la capitale dell’impero achemenide. Fondata da Dario I nel 518 a.C., Persepolis, il re diede vita a un imponente complesso di palazzi ispirato ai modelli mesopotamici.
Città storiche sassanidi
Firuzabad, Bishapur e Sarvestan sono aree geografiche, della provincia di Fars, situate nella zona sud-est dell’Iran. È in questa porzione di territorio che si possono ammirare otto differenti siti archeologici, noti per le strutture fortificate che riportano le caratteristiche tipiche dell’Impero Sassonico, così come i palazzi e i piani urbanistici.
Shahr-i Sokhta
Il suo nome significa “Città bruciata”. Shahr-i Sokhta è il punto di incontro delle rotte commerciali dell’età del bronzo che si sviluppavano lungo tutto l’altopiano iraniano. I resti della città di mattoni crudi rappresentano la nascita delle prime società complesse nell’Iran orientale.
Sheikh Safi al-din Khānegāh and Shrine Ensemble in Ardabil
Una biblioteca, una moschea, una scuola, una mausoleo, una cisterna, un ospedale, cucine, un panificio e alcuni uffici. E’ questo il complesso costruito tra l’inizio del XVI secolo e la fine del XVIII secolo, utilizzando uno stile architettonico che consentisse di ottimizzare lo spazio per ricavare più ambienti possibili. Nei secoli è diventato un luogo di ritiro spirituale.
Shushtar
Il Shushtar è un sistema idraulico storico, inscritto come un capolavoro di genio creativo. Il tocco d’avanguardia stava nell’aver creato due canali di deviazione principali sul fiume Kârun, uno dei quali, il canale Gargar, è ancora in uso e fornisce acqua alla città di Shushtar attraverso una serie di gallerie che forniscono acqua ai mulini.
Soltaniyeh
Non tanto la città di Soltaniyeh, quanto il mausoleo di Oljaytu. Lui è la vera attrazione: costruito nel 1302-12 nella città di Soltaniyeh, capitale della dinastia Ilkhanid. L’edificio di forma ottagonale è dotato di una cupola centrale alta 50 metri, circondata da otto minareti. Gran parte delle decorazioni esterne sono andate perdute, ma all’interno del mausoleo vi rimangono, immutati nel tempo, mosaici, maioliche e affreschi.
Susa
Situata nel sud-ovest dell’Iran, la proprietà comprende un gruppo di tumuli archeologici che sorgono sul lato orientale del fiume Shavur.
Tabriz
Tabriz è stato un luogo di scambio culturale fin dall’antichità e il suo storico complesso di bazar è uno dei più importanti centri commerciali della via della seta. Il complesso del bazar storico di Tabriz è costituito da una serie di strutture in mattoni, edifici e spazi chiusi per diverse funzioni, collegati tra loro e coperti.
Takht-e Soleyman
Il sito archeologico di Takht-e Soleyman è situato in una valle incastonata in una regione montuosa vulcanica. Il sito comprende il principale santuario zoroastriano in parte ricostruito nel periodo di Ilkhanid e un tempio del periodo sassanide dedicato ad Anahita.
Chogha Zanbil
Chogha Zanbil, citatissima nei testi scolastici, è uno dei pochissimi esempi di ziqqurat al di fuori della Mesopotamia. Anticamente era chiamata Dur Untash, che significa “La città di Untash”, anche se gli storici ritengono poco probabile fosse molto popolata, ad eccezione di un modesto viavai di sacerdoti e dei loro schiavi.
Giardino persiano
Intenzione dei giardini persiani era quella di riprodurre quello dell’Eden: qualcosa di maestoso e paradisiaco allo stesso tempo. Il complesso, suddiviso a sua volta in nove giardini interni, aveva come elemento principale di tutta la struttura l’acqua, fonte per l’irrigazione, ma anche ornamento, oltre che con il valore simbolico di purificazione.
Qanat
L’antico sistema del qanat consiste nello sfruttare le falde acquifere alluvionali poste nelle valli che a loro volta, tramite la forza di gravità, conducono l’acqua in profondità, tramite tunnel sotterranei, anche per chilometri. L’obiettivo è rendere sempre irrigati i terreni meno fertili e più aridi dell’Iran. Nel tempo, i qanat sono diventati luoghi di ristoro e riposo per i lavoratori.
Foreste ircane
Le foreste ircane formano un massiccio boscoso unico che si estende per 850 km lungo la costa meridionale del Mar Caspio. La storia di queste foreste di latifoglie risale a 25-50 milioni di anni fa, quando coprivano la maggior parte di questa regione temperata settentrionale.
Deserto di Lut
Il deserto di Lut, o Dasht-e-Lut, è il venticinquestimo deserto più vasto del mondo, situato nella zona su-est del Paese. Dal 2003 al 2005 un satellite Nasa ha rilevato una temperatura sulla superficie del suolo di 70,7 °C, la più alta mai registrata. Il sito rappresenta un esempio eccezionale di processi geologici in corso.
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