No! In Finlandia non ci saranno le giornate lavorative da sei ore per quattro giorni alla settimana
In molti, sia Open che testate internazionali come il The Guardian, hanno diffuso la notizia secondo la quale in Finlandia ci sarebbe stata una rivoluzione nel mondo del lavoro grazie alla proposta della premier Sanna Marin: giornate lavorative da sei ore per quattro giorni alla settimana. Non era vero!
Come riporta la rettifica del The Guardian, la stessa Sanna Marin aveva riferito di aver abbandonato l’idea di questa di una riforma del lavoro del genere e il 7 gennaio 2020 il governo finlandese aveva smentito le dichiarazioni riportate dalla stampa internazionale sul caso.
Ecco il tweet del 7 gennaio 2020 dell’account ufficiale del governo finlandese dove si riporta che la proposta non è all’ordine del giorno, non vi sono attività in atto a riguardo e non è presente nel programma politico:
In the Finnish Government´s program there is no mention about 4-day week. Issue is not on the Finnish Government’s agenda. PM @marinsanna envisioned idea briefly in a panel discussion last August while she was the Minister of Transport, and there hasn’t been any recent activity.
Prima del Governo finlandese il sito Newsnowfinland.fi aveva pubblicato il 6 gennaio 2020 un articolo in inglese dal titolo «How Finland’s fake four-day week became a ‘fact’ in Europe’s media» dove venivano criticati i media stranieri e su come è viaggiata la falsa notizia.
Tutto inizia nell’agosto 2019 quando i socialdemocratici erano riuniti a Turku durante il loro 120° anniversario. Dal palco Sanna Marin aveva lanciato l’idea diffusa in questi giorni sulle 6 ore lavorative giornaliere per 4 giorni alla settimana, per poi twittarla il 19 agosto 2019:
Quattro mesi dopo, il 16 dicembre 2019, il sito austriaco Kontrast.at aveva rilanciato la notizia a seguito dell’elezione di Sanna Marin a premier della Finlandia del 10 dicembre:
Ad accendere la miccia a gennaio 2020 pare sia stato il sito NewEurope.eu in un articolo del 2 gennaio, aggiornato il 7 gennaio a seguito delle smentite:
Sulla notizia sono andati a ruota le varie testate inglesi come l’Indipendent , il Daily Mail e il The Guardian. In Italia, oltre a Open, hanno trattato il caso Fanpage, HuffPost, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero, VanityFair, Il Corriere, Repubblica, Leggo, TPI, TGCom24, SkyTG24 e altri ancora.