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Il governo iracheno era stato avvertito dall’Iran dell’attacco alle forze Usa. E Baghdad ha avvertito Trump

08 Gennaio 2020 - 14:00 Redazione
Stando a quanto riportato dal governo di Baghdad, l'attacco era indirizzato unicamente ai militari statunitensi. Il Parlamento ha denunciato l'episodio come «una violazione della sovranità irachena»

Il governo iracheno era al corrente degli attacchi missilistici avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 gennaio alle basi militari di al Assad e Erbil, rivendicati dall’Iran. E ha avvertito gli Stati Uniti in anticipo sui raid.

Stando a quanto riferito in una nota dall’ufficio del premier Adel Abdul Mahdi, il governo di Baghdad ha «immediatamente avvertito il comando militare iracheno perché prendesse le misure necessarie», dopo essere stato informato dall’Iran dell’imminente «alle zone in cui è presente l’esercito americano in Iraq».

Secondo una fonte diplomatica araba citata dalla Cnn, gli iracheni avrebbero poi avvertito gli Stati Uniti. Baghdad, secondo la fonte, avrebbe comunicato a Washington «quali basi sarebbero state colpite» dopo averne ricevuto comunicazione dagli iraniani.

La versione di Bahgdad

«Dopo mezzanotte – specifica la nota dell’Iraq- abbiamo ricevuto un messaggio verbale ufficiale della Repubblica islamica dell’Iran che indicava che la risposta all’uccisione del martire Qassem Soleimani stava iniziando o sarebbe iniziata a breve, e che i raid si sarebbe limitati alle zone in cui è presente l’esercito americano in Iraq». Ma Baghdad sostiene di non aver fornito «altri dettagli sulla localizzazione».

«Nello stesso momento – prosegue il comunicato di Baghdad – gli americani ci chiamavano, mentre i missili si abbattevano sulle sezioni americane delle basi di Ayn al-Assad nella provincia di Anbar e di Harir a Erbil».

Il Parlamento: «Violata sovranità irachena»

La notizia è stata appresa con fastidio dal capo del Parlamento iracheno, che ha condannato «una violazione della sovranità irachena da parte dell’Iran». L’ingerenza dell’Iran nella politica irachena è stata al centro delle proteste popolari che da ottobre a dicembre hanno attraversato diverse città del Paese.

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