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Liliana Segre sarà a capo della commissione sull’odio: «Con tutto l’amore che ho»

08 Gennaio 2020 - 18:19 Redazione
«L'ho visto sulla mia pelle: dalle parole si è passati ai fatti - ha detto la senatrice - Si cercherà di combattere questi episodi in tutti i modi: dall'assemblea condominiale, fino a un sorpasso in strada»

Partirà a breve la commissione straordinaria, promossa dalla senatrice Liliana Segre, per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza su basi etniche e religiose, che sembrava essere stata accantonata.

È la stessa Segre ad annunciarlo intervenendo a L’aria che tira su La7 «Ci sono state altre priorità dal punto di vista politico – ha spiegato – Ma non è stata messa da parte. Dal mese prossimo inizieremo a mettere in piedi questa commissione con tutta la buona volontà di quelli che ne faranno parte».

«A 90 anni – continua la senatrice – sarò io la presidente, con tutto l’amore che ho nel farlo. Come vittima dell’odio fin da bambina sono sempre stata molto attenta, questa realtà è il contrario di quella che avrei voluto io».

«È lontana – chiarisce ancora Liliana Segre – dal voler essere una commissione in cui si punisce, si censura, termini che mi son stati imputati. Avrà una grande attenzione contro il discorso d’odio che può sfociare in niente di buono. L’ho visto sulla mia pelle: dalle parole si è passati ai fatti. Si cercherà di combattere questi episodi in tutti i modi: dall’assemblea condominiale, fino a un sorpasso in strada.

«Ma non punendo – ribadisce la senatrice entrando – nel merito delle modalità d’azione della Segnalando all’autorità, cercando di far capire con una campagna contro l’odio a tutti i livelli. La commissione dovrà sottostare ai doveri della democrazia e quando mancherò io, spero più tardi possibile perché mi piace molto la vita, lo farà anche il prossimo presidente».

Segre ha raccontato quindi il proprio incontro con Matteo Salvini: «Mi ha chiesto di essere ricevuto e io come sempre ho aperto la porta di casa mia. È venuto con la sua bella bambina, siamo stati insieme e abbiamo preso il caffè senza che nessuno di noi cambiasse idea».

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