Trump si traveste da colomba: «Possibile anche la pace con l’Iran». Le borse festeggiano, il petrolio crolla
Il giorno dopo l’attacco alle basi americane in Iraq, Donald Trump ha parlato alla Nazione, rassicurando che nessun militare è stato ferito o ucciso nei raid lanciati dall’Iran in risposta all’uccisione del generale Qassem Soleimani.
Nello spiegare le ragioni del blitz che hanno portato all’assassinio del leader delle forze speciali dei Guardani della rivoluzione, il presidente americano ha descritto Soleimani come il «maggiore terrorista mondiale», con «le mani sporche del sangue dei soldati americani e iracheni».
Nel suo discorso Trump ha annunciato anche nuove sanzioni contro Teheran e ha invitato i Paesi firmatari dell’accordo sul nucleare, i cinque membri permanenti del consiglio sicurezza dell’Onu più la Germania, ad abbandonare il patto raggiunto con l’Iran nel 2015.
«Queste potenti sanzioni rimarranno fino a quando l’Iran non cambierà il suo comportamento», ha detto Trump. «Solo negli ultimi mesi, l’Iran ha sequestrato navi in acque internazionali, sferrato un attacco non provocato all’Arabia Saudita e abbattuto due droni americani».
Gli Stati Uniti «sono pronti alla pace, con tutti quelli che la desiderano», ha poi proseguito il presidente americano rivolgendosi ai vertici dell’Iran e al popolo della Repubblica Islamica.
Le parole pronunciate dal capo della Casa Bianca hanno fatto affondare il petrolio a New York, dove le quotazioni Wti perdono il 3,8% a 60,28 dollari al barile. Il Brent perde invece il 3,2%. Il calo è legato all’allentamento delle tensioni fra Stati Uniti e Iran e alle parole di Donald Trump, secondo il quale gli Stati Uniti non hanno bisogno del petrolio del Medio Oriente.
Chiudono in positivo anche le borse. Wall Street avanza decisa con lo S&P 500 che vola a un nuovo record storico. Il Dow Jones sale dello 0,63% a 28.763,03 punti, il Nasdaq avanza dello 0,67% a 9.129,34 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,7% a 3.258,75 punti. Positiva anche Piazza Affari, con gli investitori che confidano che l’attacco dell’Iran alle basi Usa non scateni un’escalation militare.
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