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Libia, al-Sarraj a Roma da Conte dopo la visita annullata di mercoledì

10 Gennaio 2020 - 23:17 Redazione
Il presidente del governo di Unità Nazionale ci ripensa e accetta il nuovo invito del premier italiano

Passo indietro del leader di Tripoli. Dopo essersi rifiutato due giorni fa di incontrare, con la mediazione di Conte, il generale Khalifa Haftar, il presidente libico Fayez al-Sarraj ha accettato di incontrare domani (sabato)pomeriggio a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio. Secondo quanto affermato dall’ambasciatore libico presso l’Unione europea, Hafed Gaddur, è stato lo stesso premier italiano a invitare nuovamente al-Sarraj a Roma.

L’Italia continua dunque a provare a imbastire la sua strategia di mediazione sul dossier libico, mentre da Bruxelles, Luigi di Maio ha confermato che l’Europa non vuole una soluzione militare. Intanto Giuseppe Conte lunedì andrà in Turchia dal presidente Recep Tayyip Erdogan, quest’ultimo impegnato militarmente nel sostegno all’esercito di Sarraj. Proprio Ankara è tra i garanti, insieme a Mosca, del cessate il fuoco accettato dal leader del governo di unità nazionale, ma rifiutato dal suo rivale, Khalifa Haftar.

In Libia si continua infatti a combattere e lo scontro è sempre più acceso. I combattenti delle milizie che proteggono la capitale dall’offensiva dell’Esercito nazionale libico di Haftar rivendicano di aver ucciso una ventina di combattenti e di aver distrutto almeno due carri armati emiratini.

Dall’altra parte, gli uomini della Cirenaica sostengono di aver conquistato un blindato turco e, presa Sirte, si dirigono verso Misurata, centro nevralgico delle milizie. Si parla di tre turchi uccisi ma senza conferme ufficiali.

I rischi in Libia «stanno aumentando», ha allertato l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue. Mentre Luigi Di Maio ha ribadito la necessità di «trovare la data il primo possibile della conferenza di Berlino, perché ci permetterà di mettere intorno a un tavolo tutti gli attori di questa crisi e tutti gli attori di questa guerra».

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