Leao e Ibrahimovic rilanciano il Milan, il Cagliari è nel tunnel della crisi (0-2)
Il Milan esce dallo stato di crisi, il Cagliari lo dichiara. Alla Sardegna Arena i rossoneri trovano la prima vittoria del 2020: lo fanno grazie a una ripresa cinica, aperta dal gol di Leao (46′), chiusa da un sinistro sartoriale di Ibrahimovic (64′). Il Cagliari infila, invece, la sua quarta sconfitta consecutiva nella ‘prima’ interna dell’anno del centenario.
La vittoria del Milan è legittimata nel secondo tempo, dopo che nel primo il Diavolo si era reso comunque pericoloso: nulla di trascendentale, ma una produzione offensiva comunque superiore a quella di un Cagliari che si fa preferire per il palleggio, ma non impensierisce mai Donnarumma (se non per una azzardata uscita del numero 99 milanista).
Il Milan, impostato sul 4-4-2 e con Leao al fianco di Ibra (alla prima da titolare), toglie un po’ di corsa a Theo Hernandez, retrocesso a terzino puro, ma non il vizio di buttarsi dentro. E’ suo il primo squillo del match, seguito da un palo di Ibrahimovic (colpo di testa deviato da Olsen) e da un tap in sotto porta clamorosamente fallito da Leao.
Il portoghese si fa perdonare al pronti-via del secondo tempo. Meno di un minuto e su assist di Castillejo, molto più incisivo nella ripresa, l’ex attaccante del Lille fa strike, sfruttando anche un rimpallo pazzo del pallone. Il Cagliari accusa il colpo, perde fiducia e passo. Pellegrini esaurisce la corsa del primo tempo (era stato il migliore tra i suoi), Rog è l’unico a battagliare ai soliti livelli e nell’equilibrio più totale Ibrahimovic ha un peso specifico troppo alto per non far pendere l’ago dalla parte dei suoi. Al 64′ Theo Hernandez arma il sinistro dello svedese, che gioca d’anticipo sul palo lungo e buca Olsen. E’ la prima rete dell’Ibra bis in rossonero. L’attaccante non segnava in Serie A dal maggio 2012 (doppietta all’Inter nella sconfitta milanista) per 4-2 a San Siro.
Il Cagliari non crea pericoli, si sente qualche fischio. E, a quello triplice del direttore di gara, la classifica piange. I sardi sono sempre sesti, a quota 29. Da dietro, però, spingono. E lo stesso Milan, con i tre punti strappati nello scontro diretto, si porta a 4 punti dall’ultimo posto che conduce in Europa League.
Pioli ha ancora molto da fare (da rivedere gli interni di metà campo), ma sembra aver imboccato la strada giusta. Ora la palla passa parzialmente al calciomercato. E il segnale lanciato nel recupero, quando entra Rebic al posto di Leao, è chiaro e squillante: per Suso, Paquetà e Piatek non sembra esserci più molto spazio in questo Milan.
Foto di copertina Ansa