Oman, è morto Qaboos bin Said. Chi era il sultano più longevo del mondo arabo
È lutto in Oman: il paese al sud-est della Penisola arabica, considerato tra i più stabili dei paesi arabi in Medio Oriente, piange la scomparsa del suo monarca, il sultano Qaboos bin Said, al potere dal 1970. «È con tristezza che il sultanato dell’Oman piange il suo sultano Qaboos bin Said, richiamato a Dio venerdì», ha annunciato l’agenzia di stampa ufficiale Ona nella notte, dichiarando 3 giorni di lutto nazionale.
Chi era Qaboos bin Said
Nato nel novembre del 1940 quando l’Oman era ancora un protettorato dell’Impero britannico, l’incoronazione a Sultano di Qaboos bin Said coincise invece con la ritrovata indipendenza del Paese che, in epoca moderna, aveva costruito la sua ricchezza sulla tratta degli schiavi e delle armi. Sotto la guida del monarca assoluto bin Said, salito al trono grazie a un colpo di Stato sostenuto dal Regno Unito con cui depose il padre, Said bin Taimur, senza spargimento di sangue, il Paese si è sviluppato notevolmente sotto il profilo economico, grazie anche alle sue risorse petrolifere, e politico, allentando per esempio alcune tra le leggi severe introdotto dal padre, come il divieto di ascoltare la radio o portare gli occhiali da sole. Concessioni che gli permisero di cimentare la reputazione come “leader illuminato”, sopravvivendo anche alla primavera araba che, nel 2011, arrivarò anche in Oman. La stabilità del suo sultanato è dovuta però anche a una politica estera lungimirante che ha visto l’Oman mantenere un ruolo neutrale nelle dispute geopolitiche, ma partecipare attivamente nella mediazione delle situazioni conflittuali. Nel 2011 per esempio, l’Oman negoziò la liberazione di tre americani in Iran, accusati di spionaggio, pagando personalmente un riscatto da 500.000 dollari ciascuno e fu tra i fautori dell’accordo sul nucleare con l’Iran siglato nel 2015. La morte del Sultano apriva a una fase di successione delicata – il “padre dell’Oman” è morto senza lasciare eredi (non aveva figli) – che però è stata risolta velocemente dalla Famiglia Reale. A prendere il suo posto è stato il cugino del sultano, Haitham bin Tariq al-Said, già ministro della Cultura.