Assunzioni, il 2020 parte bene: aumenta la domanda di laureati e professionisti. Ecco i più richiesti
Sono 461mila le entrate programmate dalle imprese per gennaio 2020, 20mila in più rispetto allo scorso anno (+4,5%). Da quanto emerge dal Bollettino mensile del sistema informativo Excelsior (realizzato da Unioncamere e Anpal), a trainare la domanda di lavoro nel settore privato è soprattutto la ricerca di laureati: più dell’80% delle 20mila entrate in più, infatti, è destinato a quanti sono in possesso di un titolo di studio universitario.
Per quanto riguarda le entrate totali, la domanda di laureati arriva a rappresentare il 18,3%, passando dalle 68mila assunzioni programmate nel gennaio 2019 alle 84mila previste per il primo mese del nuovo decennio.
A livello territoriale è il Nord Ovest a registrare il più elevato tasso di entrata (4,1% a fronte di un valore medio nazionale del 3,7%), grazie in particolare agli andamenti della Lombardia (4,2%). Umbria (3,2%), Toscana, Marche e Puglia (3,3% ciascuna) sono invece le regioni che presentano previsioni più contenute.
Milano e Roma sono le due province che hanno la percentuale più alta di previsioni di entrate, seguite da Torino e Napoli.
Le professioni più richieste
A crescere è in particolar modo la domanda di laureati negli indirizzi di architettura (+45,2% rispetto a gennaio 2019), economia (33,6%), ingegneria civile e ambientale (+29%), ingegneria elettronica e dell’informazione (+27,9%). Cresce anche la richiesta di laureati all’indirizzo scientifico, matematico e fisico (+25,4%).
Per quanto riguarda le aziende, su circa 215mila che assumeranno, sono quelle dei servizi a registrare la più consistente crescita della domanda di lavoro. Crescono le assunzioni nel commercio (+9,2%), nel turismo (+7,2%), nei servizi informatici e di telecomunicazione (+16,3%) e nei servizi a contenuto specialistico e consulenziale di supporto alle imprese (+19,9%).
Importante anche il segnale di crescita che viene dalle costruzioni (+18% le entrate rispetto a gennaio 2019), legato probabilmente sia ad una accelerazione degli investimenti urbani e nelle infrastrutture, sia al mercato delle ristrutturazioni edilizie.
I settori ancora in difficoltà
L’industria manifatturiera registra, invece, ancora difficoltà diffuse, a causa del rallentamento della domanda estera. Calano le assunzioni programmate rispetto al 2019 nel settore nell’industria chimica, farmaceutica, della plastica e della gomma (nel complesso -13,8%).
Non vanno meglio il comparto moda (-7,5%), la metalmeccanica e la meccatronica (-4,1% le industrie metallurgiche dei prodotti in metallo; -3,1% le industrie meccaniche ed elettroniche).
Il difficile incontro tra formazione e professione
Stando al rapporto, il nuovo anno inizia all’insegna di una più elevata difficoltà di reperimento del personale – si passa dal 31% al 33%.
Il mismatch tra domanda e offerta riguarda da una parte una serie di profili di laureati ( la difficoltà segnalata è del 39,3%), ma anche profili tipici della formazione professionale (35,1%), nonostante si registri, per questi ultimi, un rallentamento in valori assoluti della richiesta soprattutto da parte delle piccole imprese del manifatturiero (-6,8% le entrate previste di lavoratori con qualifiche e/o diplomi professionali).
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