In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIIncidenti aereiIranMedio OrienteRegno UnitoTeheranUSA

L’Iran convoca l’ambasciatore britannico: «Comportamento inappropriato». Brucia bandiera inglese davanti all’ambasciata a Teheran

12 Gennaio 2020 - 17:09 Redazione
Da Londra il Foreign Office vuole a sua volta «spiegazioni complete» dall'Iran sull'arresto temporaneo, preannunciando di fatto una prossima contro-convocazione dell'ambasciatore iraniano a Londra

Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore britannico a
Teheran, Rob Macaire, che ieri – 11 gennaio – era stato arrestato e poi rilasciato dopo poche ore, chiedendogli conto del suo «comportamento inappropriato».

L’uomo aveva presenziato alle proteste che vanno avanti da ieri nella capitale iraniana in solidarietà con le vittime dell’aereo abbattuto da Teheran, proteste durante le quali il regime e la Guida suprema, Ali Khamenei, vengono duramente contestati. L’accusa del governo iraniano per Macaire è quella di istigazione alle proteste.

Rob Macaire, ambasciatore inglese a Teheran

Macaire, fermato dalle autorità, ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle proteste in corso nella Repubblica islamica. Da Londra il Foreign Office vuole a sua volta «spiegazioni complete» dall’Iran sull’arresto temporaneo, preannunciando di fatto una prossima contro-convocazione dell’ambasciatore iraniano a Londra.

Teheran nega di aver arrestato Rob Macaire, sostenendo che il suo fermo è durato 15 minuti, ossia il tempo di controllarne i documenti e verificarne lo status di diplomatico. Secondo il ministro degli Esteri Dominic Raab, «l’Iran è a un crocevia: può continuare nel cammino verso uno status da paria, con l’isolamento politico ed economico che ciò comporta, o fare passi per allentare le tensioni e impegnarsi nel dialogo diplomatico».

Intanto, la tensione a Teheran resta altissima. Davanti all’ambasciata della Gran Bretagna va in scena una protesta di manifestanti filo-governativi che hanno bruciato una bandiera britannica. Il gesto è stato accompagnato dal coro: «Morte alla Gran Bretagna». Le circa 200 persone presenti hanno protestato contro le «bugie» del governo sull’abbattimento dell’aereo ucraino.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti