Caso Gregoretti, la maggioranza lascia la Giunta per protesta
Proteste alla Giunta delle immunità del Senato. I senatori della maggioranza, impegnati nella discussione sul caso Gregoretti, hanno abbandonato la riunione a seguito della bocciatura della richiesta di avere più documenti sullo stato di salute dei migranti bloccati sulla nave Gregoretti. Secondo la maggioranza, i documenti sarebbero centrali per decidere sul caso, ma la richiesta è stata messa ai voti ed è stata bocciata. «È un vero e proprio colpo di mano», ha detto il 5stelle Mattia Crucioli, il primo ad abbandonare la riunione. «Non era mai accaduto prima che fosse impedito di acquisire un elemento fondamentale per la decisione», ha aggiunto. «Al momento del voto erano presenti 20 senatori, 10 della maggioranza e 10 dell’opposizione. La votazione sull’istanza istruttoria è finita in parità e quindi, a norma di Regolamento, è stata respinta». I senatori di Pd, M5s e Italia Viva hanno anche protestato a fronte della decisione di convocare per domani, 14 gennaio, l’ufficio di presidenza sul rinvio del voto (previsto inizialmente il 20 gennaio). Questo nonostante l’assenza del capogruppo di LeU Pietro Grasso, voto che sarebbe numericamente decisivo per portare a casa la vittoria. «Hanno approfittato dell’assenza dei senatori Grasso e Giarrusso, in missione con la commissione Antimafia, e hanno anche convocato l’ufficio di presidenza per domani alle 19», ha spiegato ancora Crucioli, lasciando il complesso di Sant’Ivo alla Sapienza. La votazione sul rinvio, infatti, è una questione cruciale per i partiti di maggioranza: se la decisione della giunta su Matteo Salvini dovesse arrivare a ridosso del voto alle regionali in Emilia Romagna (previsto per il 26), questo rischierebbe di sbilanciare le preferenze a vantaggio della Lega e del centrodestra.
La posizione del centrodestra
«I casi sono due», ha detto la senatrice della Lega Erika Stefani. «O quello sulla Gregoretti è un processo serio e grave, e quindi non c’è tempo da perdere, oppure è solo una ritorsione politica contro Salvini». «Pd, Iv e 5Stelle non si azzardino a chiedere rinvii- ha continuato – per evitare il giudizio di calabresi ed emiliano-romagnoli». Il presidente della Giunta Maurizio Gasparri (Forza Italia), che il 9 gennaio aveva chiesto di respingere la richiesta di rinvio, ha dichiarato nel pomeriggio di non essere certo dello slittamento del voto a dopo il 20 gennaio. Gasparri è stato criticato dalle forze di maggioranza per la bocciatura della richiesta. Gli esponenti di Italia Viva hanno accusato il presidente di essere «parziale» in quanto da «arbitro è diventato giocatore». «La mia correttezza è totale ed esemplare», ha replicato Maurizio Gasparri.
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