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Ruby Ter, le confidenze all’ex agente sulle serate di Arcore: «Dopo i rapporti, Barbara Guerra chiese a Berlusconi 500mila euro per tacere»

13 Gennaio 2020 - 12:05 Redazione
Seconda la testimonianza dell'ex agente Francesco Chiesa Soprani, anche Ruby gli disse che aveva avuto rapporti con l'allora premier

Dal processo Ruby Ter, in cui l’ex premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari, arriva una nuova testimonianza hot sulle serate nella Villa San Martino di Arcore, quella dell’ex agente dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani. «Barbara Guerra – riferisce Soprani – mi raccontò che c’era una stanza buia ad Arcore, perché forse lui voleva stare al buio per non farsi vedere, in cui le ragazze “cavalcavano” a turno il presidente».

Guerra, una delle ospiti di Villa San Martino, riferisce ancora Chiesa Soprani, racconta «di avere avuto rapporti sessuali con Berlusconi quando andava a cena da lui e che gli aveva chiesto 500mila euro più una casa per far sì che questa cosa non venisse fuori. Guerra aggiunse che Berlusconi aveva dato la sua disponibilità a pagarla». Seconda la testimonianza di Chiesa Soprani, anche Ruby gli disse che aveva avuto rapporti con l’allora premier.

Una testimonianza, quella di Francesco Chiesa Soprani, già assolto nell’ambito dell’inchiesta “Vallettopoli” dall’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione e da quella di diffamazione nei confronti di Ruby, in linea con la tesi dell’accusa secondo la quale Berlusconi avrebbe pagato in denaro e regali il silenzio o la reticenza delle sue ospiti ad Arcore. Il testimone, che ha subito una condanna invece per bancarotta, ha spiegato che «Ruby mi disse di avere avuto rapporti sessuali con Berlusconi quando era minorenne. Non mi stupì perché era normale che il presidente avesse rapporti con ragazze giovani».

L’ex premier è stato assolto da questa accusa (prostituzione minorile), oltre che da quella di concussione, nel primo processo nato dalle rivelazioni della giovane marocchina. Chiesa Soprani ha aggiunto di avere ricevuto confidenze dalla soubrette Barbara Guerra, che era nella sua scuderia di aspiranti donne di spettacolo, prima del 2013 in corso Como, a Milano: «In quell’occasione mi disse dei rapporti sessuali con Berlusconi. Non mi parlò né di orge, né di minorenni. Mi riferì che lei riteneva di “valere” sui tre milioni di euro, perché la Minetti ne aveva ricevuti cinque e Silvia Trevaini uno e ottocento».

Il terzo filone del processo

Nel maggio del 2018 Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver pagare le cosiddette “olgettine” (le ragazze che partecipavano ai festini in casa Berlusconi, dal nome del residence, Dimora Olgettina, a Milano, in cui eranom ospitate) affinché non rivelassero i particolari delle “cene eleganti”. Nell’inchiesta che vedeva ipotesi di reato per 45 persone: visto il gran numero di indagati il proceso viene spezzettato tra Milano, Monza, Treviso, Roma, Pescara, Siena e Torino.

Fra le “olgettine” rinviate a giudizio, anche anche Nicole Minetti, Marysthelle Polanco e Barbara Guerra, Barbara Faggioli, Alessandra Sorcinelli, Iris Berardi, Imma ed Eleonora De Vivo e Lisa Barizonte. Nel marzo del 2019 morì una delle testimoni chiave del processo, Imane Fadil che aveva chiesto di essere parte civile nel procedimento. Nello scorso settembre la procura di Milano, che aveva aperto un fascicolo per omicidio (l’ipotesi era che fosse stata avvelenata), ha stabilito che Fadil abbia perso la vita a causa di «un’aplasia midollare associata a un’epatite acuta, un’entità clinica estremamente rara e di estrema gravità».

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