Il Patriarcato di Venezia contro “The New Pope”: «Uso offensivo dei simboli religiosi»
Il Patriarcato di Venezia grida allo scandalo: ha dichiarato «offensivo» l’uso di simboli religiosi e di una sala della Fondazione Cini dell’isola di San Giorgio per la sigla di The New Pope, la serie tv diretta da Paolo Sorrentino. In una nota, il delegato del Patriarca per i beni culturali, don Gianmatteo Caputo, ha cosi motivato le ragioni che hanno spinto a classificare le immagini mandate in onda come inappropriate.
«Hanno suscitato reazioni diverse per il loro contenuto. Nella consapevolezza che si tratta di una serie fantasy, e che la creatività artistica del regista vuole suscitare reazioni controverse, a tratti irriverenti e provocatorie, la scena risulta in sé offensiva, mancando oltretutto di un contesto narrativo che ne giustifichi la ragione e il contenuto. Pertanto ciò che viene offerto agli spettatori è solamente una ripresa simile ad un video musicale realizzato in un luogo fondamentale della storia e della tradizione monastica a Venezia, trasformato in una sorta di stage per una danza dal contenuto ammiccante e allusivo, collocata sotto il simbolo cristiano per eccellenza, la croce».
Caputo non ne fa – dice – una questione di censura, piuttosto di buon senso e buon costume. Secondo lui, infatti, «siamo davanti a un episodio che offende e profana, per il riferimento al simbolo della croce, e risulta inopportuno perché fondato sulla gratuita volontà di provocare e suscitare reazioni».
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