In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ESTERIAfricaKhalifa HaftarLibiaMosca

Mosca mette all’angolo Haftar: tregua comunque in vigore, e lui ha 48 ore per firmare

14 Gennaio 2020 - 14:05 Redazione
«Prima ha detto di sì, ma poi ha lasciato Mosca, è scappato. Noi abbiamo mantenuto la nostra promessa, è il golpista Haftar che ha lasciato il tavolo», ha detto il presidente turco Erdogan

Il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, «ha accolto positivamente» l’intesa su una tregua in Libia ma – ha fatto sapere il ministero della Difesa russo – «prima di firmare gli servono due giorni per discutere il documento di Mosca con i leader delle tribù che sostengono l’esercito nazionale libico», come si legge in un lancio dell’agenzia Interfax.

Le consultazioni sul conflitto libico iniziate ieri a Mosca proseguiranno, fa sapere inoltre il ministero della Difesa russo, «considerando che la quantità di problemi accumulatisi sulla Libia richiede un lavoro profondo per elaborare soluzioni bilanciate e mutualmente accettabili».

«Il golpista Haftar ha rifiutato di firmare la tregua. Prima ha detto di sì, ma poi ha lasciato Mosca, è scappato – ha detto stamane il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai deputati del suo Akp -. Noi abbiamo mantenuto la nostra promessa, è il golpista Haftar che ha lasciato il tavolo». E ancora: «Questo mostra la sua vera faccia. Non ci ha sorpreso che abbia rifiutato la tregua in Libia».

L’accordo, così come risulta da una bozza circolata ieri, punta a proteggere l’unità territoriale della Libia e a trovare una soluzione diplomatica, anziché militare, al conflitto.

Ieri era in programma con un faccia a faccia a Mosca tra Fayez al-Sarraj e il generale Haftar, ma il capo del Governo di accordo nazionale (Gna) libico ha respinto con decisione la proposta di incontrare il comandante dell’Esercito nazionale libico (Lna). «Abbiamo rifiutato di incontrare Haftar, perché i colloqui di Mosca sono tenuti con Turchia e Russia», aveva detto il capo dell’Alto consiglio di Stato, Khaled al Mishri, citato dalla televisione panaraba Al Arabiya.

In concomitanza all’annullamento dell’incontro tra i due era circolato un comunicato delle forze armate di Haftar che facevano sapere di non aver alcuna intenzione di ritirarsi: «Non arretreremo di un solo passo, manterremo le posizioni conquistate vicino a Tripoli. Abbiamo intenzione di liberare tutta la terra libica da milizie e gruppi terroristici».

Intanto, è di oggi la notizia secondo la quale militari e cannoni degli Emirati Arabi Uniti sarebbero giunti nel quartier generale di Khalifa Haftar per un possibile nuovo assalto a Tripoli. A riferirlo è l’agenzia statale turca Anadolu, citando fonti militari legate al governo di Fayez al Sarraj.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti